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La guerra ai vizi, la manovra del Governo Meloni: tassa sui giochi e sulla cannabis

Il Governo Meloni sta lavorando ad una nuova manovra fiscale che intende tassare giochi, cannabis e tabacco. Una vera e propria guerra ai vizi quella vuole impugnare il Governo. Tra le manovre fiscali non si esclude l’ipotesi di inserire una tassazione legata agli acquisti effettuati su Amazon.

Il Governo a lavoro sulla tassa sui giochi e i tributi per la cannabis

I tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia sono impegnati nel redigere una nuova manovra fiscale volta a colpire i vizi degli italiani. L’obiettivo, in queste ore, è trovare nuove risorse per finanziare le misure della manovra che sarà approvata tra domani e dopodomani. Sul tavolo ci sono aumenti mirati di tasse per alcuni settori, a partire da quelli che potrebbero essere raggruppati sotto la categoria vizio. I giochi, il tabacco, i derivati della cannabis. E poi le grandi piattaforme digitali, come Amazon.

Tassare le piattaforme per lo shopping digitale

Nel caso delle piattaforme digitali si intende tassare i trasporti a domicilio fatti con mezzi inquinanti. Il rischio sarebbe non di colpire le piattaforme che vendono i prodotti, ma le piccolissime imprese che li consegnano. Un esperimento simile era stato tentato in Catalogna, ma subito accantonato. La strada più semplice, allora, che il governo starebbe valutando, è quella di un raddoppio secco dell’attuale web tax, il prelievo del 3 per cento che già oggi colpisce i marketplace come Amazon, e che potrebbe essere dunque fatto salire al 6 per cento. Una mossa che consentirebbe di recuperare 300 milioni di euro da destinare alle misure della manovra.

La tassa sulle vincite dei Gratta&Vinci e sul Superenalotto

Un contributo poi, sarà chiesto al settore dei giochi. L’ipotesi più probabile in questo momento, sarebbe l’aumento della cosiddetta tassa sulla fortuna. Si tratta del prelievo del 20 per cento sulle vincite del Lotto, del Superenalotto e del Gratta&Vinci (se superiori in questo caso a 500 euro). Il prelievo potrebbe essere aumentato del 3-5 per cento.

Per i giochi dovrebbe arrivare anche una proroga onerosa delle concessioni per le scommesse on line e, probabilmente durante l’iter della manovra, un allungamento delle concessioni (sempre a pagamento) per le slot machine fino al 2024.



La tassa sulle sigarette

Altro settore che potrebbe essere chiamato a dare un contributo è quello del tabacco. Le accise sulle sigarette tradizionali potrebbero essere aumentate. Ma nel governo serpeggiano alcuni dubbi. Uno riguarda il fatto che l’aumento della tassazione sul tabacco rischierebbe di spingere l’inflazione, una eventualità che il governo vorrebbe scongiurare. Inoltre il prossimo anno è già previsto un aumento automatico del prelievo sui nuovi prodotti come il tabacco riscaldato, la cui accisa salirà al 40 per cento di quella delle sigarette tradizionali.

La tassa sulla Cannabis

C’è poi l’idea di intervenire sulla tassazione favorevole di cui oggi godono i negozi specializzati nella vendita di cannabis light, e cioè a contenuto ridotto di thc. Se oggi per loro l’imponibile è del 5% per i primi 5 anni, la proposta prevede un innalzamento al 15% da subito, rispolverando una vecchia battaglia cara a Matteo Salvini e a tutto il centrodestra.

Giorgia Meloni pretende concretezza e aberra “misure di propaganda”. Un concetto ribadito ieri in un post su Facebook in cui anticipa il cdm di lunedì: “Siamo al lavoro su una legge finanziaria attenta a famiglie e imprese, con particolare attenzione ai redditi bassi. Un provvedimento per fronteggiare il caro bollette e sostenere milioni di cittadini in questo periodo difficile e delicato: queste sono le nostre priorità”.

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