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Come cambia il Reddito di Cittadinanza con il testo della manovra Meloni: ecco a chi verrà tolto

Chi perderà il Reddito di Cittadinanza con la nuova manovra del governo Meloni? La risposta arriva dal testo bollinato e firmato dal capo di Stato, Sergio Mattarella, della bozza di Legge di Bilancio. Una versione, passata nelle scorse ore, che sostanzialmente conferma la stragrande maggioranza dei provvedimenti inseriti nelle varie bozze circolate nei giorni scorsi.

Manovra Meloni, ecco chi perderà il Reddito di Cittadinanza

Come già spiegato dalla premier Meloni si passerà ad una sostanziale abolizione del reddito di cittadinanza e nelle prossime ore si passerà ad una fase emendativa del testo, che potrà essere ritoccato in Parlamento dalle forze politiche nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda il sussidio, però, non si dovrebbero registrare variazioni. Quindi, come da programma, dal 1° gennaio 2023 inizierà il percorso verso la cancellazione. Si tratterà di un anno di transizione, in cui l’aiuto sarà tolto – dopo otto mensilità, quindi realisticamente ad agosto – a tutti coloro che sono ritenuti occupabili. Sarà escluso, oltre a chi non può lavorare, chi ha un disabile in famiglia, minori o over 60. È tutto scritto nero su bianco all’articolo 59 della legge di Bilancio, che tratta di “disposizioni di riordino delle misure di sostegno alla povertà e all’inclusione lavorativa”.

Legge di Bilancio, il testo integrale firmato da Mattarella

Passano da 156 a 174 i punti della legge di Bilancio firmata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo di Stato, in questo modo, ha dato il via libera alla trasmissione alle Camere del testo della prima manovra economica del governo Meloni.

Rispetto alla precedente bozza, ci sono ben poche novità. Cancellate due misure: un articolo relativo alle semplificazioni delle procedure di adozione dei fabbisogni standard ed un secondo relativo alla fondazione Enea Tech biomedical.

Tra le novità, invece, c’è un capitolo relativo alla cybersecurity. Presente anche una sezione intera  relativa all’approvazione degli stati di previsione dei ministeri. Tra queste misure, un articolo dal titolo “disposizioni diverse” consente al ministero dell’Economia di riallocare i fondi fra i diversi programmi degli stati di previsione e al Ragioniere dello Stato di provvedere alla riassegnazione di fondi.

 

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