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Manuel Cientanni morto al largo tra Cetara ed Erchie: chiesta l’archiviazione per gli amici e il noleggiatore. Per la Procura si trattò di incidente

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Manuel Cientanni

Manuel Cientanni morto al largo tra Cetara ed Erchie: chiesta l’archiviazione per gli amici e il noleggiatore. Per la Procura si trattò di incidente. I familiari però si oppongono. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Manuel Cientanni morto al largo tra Cetara ed Erchie: chiesta archiviazione

È stata richiesta l’archiviazione per i due giovani accusati della morte di Manuel Cientanni, annegato il 14 agosto dello scorso anno al largo tra Cetara ed Erchie. La richiesta, presentata dal sostituto procuratore Morris Saba, è stata contestata dall’avvocato Saverio Citera, che rappresenta i familiari del 29enne cuoco di Pontecagnano, il quale quel giorno aveva noleggiato un’imbarcazione insieme a due amici per una gita a Cetara. Il corpo del giovane, impiegato come chef presso la Lega navale di Salerno, è stato rinvenuto – 48 giorni dopo l’incidente che gli costò la vita – tra Erchie e Cetara. Sarà il giudice dell’udienza preliminare Marilena Albarano del Tribunale di Salerno a decidere, alla fine del mese, se accogliere la richiesta di archiviazione presentata dalla procura, basata sulle perizie del medico legale Orazio Cascio e dell’anatomopatologo Luigi Agozzino. In alternativa, potrebbe accogliere l’opposizione dell’avvocato della parte lesa e disporre un’inchiesta supplementare per chiarire meglio le circostanze dell’incidente mortale e le eventuali responsabilità dei due amici che si trovavano a bordo dell’imbarcazione (un natante da 40 cavalli) insieme a Manuel Cientanni: un lavapiatti ventenne di origini marocchine e un trentatreenne russo residente a Battipaglia, assistiti dall’avvocato Francesco Oliveto.

Le indagini

Nel fascicolo è presente una consulenza di parte del dottor Fernando Chiumiento, insieme alla relazione dell’ingegnere informatico che ha esaminato il telefono sequestrato al 19enne, il quale si trovava in barca con la vittima e un altro ragazzo. L’analisi si è concentrata sulle storie pubblicate su Instagram pochi minuti prima del tragico incidente. Dall’autopsia effettuata sul corpo è emerso che, durante la caduta dall’imbarcazione, il giovane chef ha colpito violentemente il lato dell’imbarcazione con la parte sinistra della testa, causando la frattura del cranio (l’esame autoptico ha evidenziato chiaramente la frattura nella zona sinistra della tempia). Inoltre, è stato riscontrato un taglio all’arteria brachiale della spalla corrispondente.

Al momento dell’incidente, sembra che alla guida dell’imbarcazione ci fosse un ragazzo di 19 anni, ma non si esclude che si alternasse alla guida con un cittadino straniero, il quale probabilmente manovrava la manetta per regolare la velocità. Potrebbe essere che, a causa di un errato approccio alle onde, lo scafo abbia subito un contraccolpo, facendo sì che Manuel, seduto sul bordo, venisse sbalzato in mare, colpendo violentemente la testa. Le operazioni di ricerca sono iniziate nel pomeriggio del 14 agosto, subito dopo l’allerta (il 33enne si sarebbe tuffato in acqua per cercare di soccorrere l’amico, ma senza successo), con l’assistenza di due elicotteri e motovedette della sezione operativa navale della Guardia di Finanza.

Le ricerche del corpo

Anche i sommozzatori del nucleo subacqueo e dei vigili del fuoco arrivarono da Napoli, ma di Manuel non si trovò alcuna traccia nemmeno nei giorni seguenti. Il corpo martoriato del giovane riemerse dal mare solo nei primi giorni di ottobre, dopo 48 giorni dall’incidente, a un miglio dalla costa di Erchie, più o meno nel punto in cui era avvenuto l’incidente. Probabilmente era rimasto incastrato tra gli scogli e le alghe prima di staccarsi a causa del deterioramento del cadavere.

Le accuse preliminari formulate dalla procura nei confronti degli indagati includevano omicidio colposo, distruzione di cadavere e omissione di soccorso. Analogamente, anche il proprietario della società di noleggio era coinvolto. Tuttavia, la procura ha successivamente avanzato una richiesta di archiviazione, alla quale si è opposto l’avvocato della famiglia Cientanni. Adesso, la decisione spetterà al giudice.

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