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L’8 dicembre del 1542 nasceva Maria Stuarda: regina di Scozia, fulcro e anima del cattolicesimo inglese

Mary Stuart, italianizzata in Maria Stuarda, è stata regina di Scozia dal 14 dicembre 1542 al 24 luglio 1567, regina consorte di Francia dal 10 luglio 1559 al 5 dicembre 1560 e regina d’Inghilterra per i legittimisti inglesi dell’epoca che non riconoscevano Elisabetta I come legittima erede di Enrico VIII.

Maria Stuarda, leggendaria regina scozzese

Mary Stuart è nata a Linlithgow l’8 dicembre del 1542. Figlia del re Giacomo V di Scozia e della duchessa francese Maria di Guisa, sua seconda moglie. Divenuta regina di Scozia a soli sei giorni di vita in seguito alla morte del padre (probabilmente a causa del colera), vede già il suo destino segnato quando è ancora piccolissima: mentre il conte di Arran James Hamilton viene nominato suo reggente, quando lei ha soli sei mesi di vita viene stabilito – con i trattati di Greenwich – il suo matrimonio nel 1552 (cioè quando avrà dieci anni) con il figlio di Enrico VIII d’Inghilterra, Edoardo.

Regina di Scozia a nove mesi di vita

Maria, tuttavia, viene nascosta dalla madre nel castello di Sterling, contraria al matrimonio, e a nove mesi di vita viene incoronata regina di Scozia: è il 9 settembre del 1543. I trattati di Greenwich, però, vengono rotti pochi giorni dopo: ne consegue una guerra che fa sì che Maria venga nascosta nuovamente nel castello di Sterling e poi spedita nel priorato di Inchmahome; in seguito, la piccola viene trasferita al castello di Dumbarton.



Nel 1548 viene definito il trattato di matrimonio che sancirà l’unione coniugale tra Maria e Francesco, figlio del re di Francia Enrico II. La bimba, quindi, con il suo futuro già stabilito, viene spedita in Francia, per passare l’infanzia alla corte dei Valois.

Il matrimonio in Francia

Oltremanica, la piccola riceve un’istruzione completa, imparando a parlare – oltre allo scozzese, la sua lingua nativa – anche l’italiano, lo spagnolo, il greco, il latino e – naturalmente – il francese. Il 24 aprile del 1558, a nemmeno sedici anni, si sposa a Notre Dame de Paris con Francesco; l’anno successivo, alla morte di Enrico II, diventa la regina consorte di Francia, mentre Francesco ascende al trono con il nome di Francesco II.



In seguito alla morte del marito, avvenuta il 5 dicembre del 1560, rivolge la propria attenzione alla Scozia, dove – grazie al sostegno di Elisabetta d’Inghilterra – si è conclusa in maniera positiva la lotta per proclamare la religione protestante.

Maria Stuarda non riconosce il trattato di Edimburgo, che decretava l’espulsione dei francesi, e accetta l’accoglienza dei lord protestanti, insoddisfatti del comportamento di Elisabetta: la vedova di Francesco, quindi, sbarca a Leith nell’agosto del 1561. Quelli che seguono sono anni relativamente sereni, anche perché la sua collaborazione con i lord protestanti può contare sul sostegno dell’ala moderata dei protestanti di Scozia e del conte di Moray: un appoggio che le permette di professare a livello personale il culto cattolico, nell’ambito di una complessiva politica all’insegna della tolleranza religiosa.

Gli equilibri tra le religioni cattolica e protestante

Maria, tuttavia, si trova ad agire in una situazione di equilibrio precario: da una parte deve subire la forte pressione esercitata dai circoli cattolici, mentre dall’altra parte deve fare i conti con l’estremismo violento di Knox. Tale equilibrio viene meno nel momento in cui nel 1565 Mary Stuart, dopo essersi rifiutata di sposare il conte di Leicester nonostante il suggerimento di Elisabetta, decide di congiungersi in matrimonio con il capo dei cattolici scozzesi, Enrico Damley, ignorando la prevedibile opposizione attuata dai protestanti.


Elisabetta I d’Inghilterra.

Dopo avere sconfitto Moray, che ripara in Inghilterra, Maria Stuarda è costretta ad affrontare una situazione politica complicata, che risulta vieppiù aggravata dalle ambizioni di suo marito, che vorrebbe essere proclamato principe – consorte, ma soprattutto dalla sua infatuazione per Davide Rizzio, il suo segretario.

Le complicate vicende politiche

Quest’ultimo viene ucciso nel 1566, grazie all’alleanza stipulata dai nobili protestanti (certo non felici dei continui tentativi di Maria di restaurare il cattolicesimo) con Damley: un’alleanza che comunque si conclude ben presto.



Riconciliatasi con Enrico, Maria Stuarda diventa madre di Giacomo e semina zizzania tra i nobili, indebolendo la loro opposizione; quindi, sostenuta dai conti di Atholl, di Huntly e di Bothwell fa ritorno a Edimburgo e intraprende una relazione sentimentale con lo stesso Bothwell. Dopo l’assassinio di Damley del 9 febbraio del 1567, Maria si sposa con Bothwell secondo il rito protestante; successivamente è obbligata ad abdicare a causa della vittoria a Carberry Hill dei nobili, e sceglie di rifugiarsi a Lochleven.

Dopo essere stata sconfitta anche a Langside, prova a trovare riparo presso Elisabetta, in Inghilterra. La situazione, tuttavia, non è delle più agevoli: da una parte Maria si è sempre mostrata un’avversaria di Elisabetta, che più volte aveva esplicitamente manifestato di non essere intenzionata a fare a meno dei suoi diritti alla corone inglese; dall’altra parte la stessa Elisabetta si trova in imbarazzo, in quanto non vorrebbe intromettersi nelle vicende di Maria e nella sua punizione che viene reclamata.

Il processo e la condanna a morte



L’annunciato progetto di un matrimonio tra Maria e il duca di Norfolk, che avrebbe permesso di risolvere momentaneamente la situazione, fallisce. Coinvolta nella congiura di Babington, Mary Stuart viene condotta nel castello di Fotheringhay e sottoposta a processo, nonostante l’imbarazzo di dover giudicare un sovrano straniero (in una circostanza del genere, infatti, l’imputato dovrebbe essere esiliato) fu condannata e, successivamente, uccisa l’8 febbraio del 1587.

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