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Mario Borghezio: vita, carriera politica, Europa e militanza del grande esponente della Lega

Mario Borghezio, nato a Torino il 3 dicembre del 1947, è un politico italiano, esponente della Lega Nord. Europarlamentare dal 2001 al 2019.

Mario Borghezio, tutto ciò che c’è da sapere sull’agguerrito esponente della Lega

Avvocato, laureato in Giurisprudenza, la sua carriera politica comincia sin negli anni del liceo, quando anche se molto giovane dimostra di avere le idee chiare quanto ad appartenenza politica ed ideologica. La destra, quella più estrema, è l’ambito di riferimento del futuro deputato della Repubblica Italiana. Ancora prima del 1968 e dei disordini degli anni ’70, il giovanissimo Mario Borghezio aderisce alla cosiddetta Legione, la cui sigla sta per Lega Giovanile Nazionale Europea, propugnatrice di idee di destra.

Sempre in questo periodo di gioventù, il futuro leghista prende parte come militante al movimento “Jeune Europe”, un organo internazionale di ispirazione “nazional-rivoluzionaria”, fondato da Jean Thiriart in Belgio, e orientato ad un ideale nazionalista ma in chiave europea. Molti anni dopo, sarebbe stato lo stesso Borghezio ad aver ammesso la sua adesione al movimento.

L’esperienza extraparlamentare

Mario-Borghezio

Al principio degli anni ’70, orbita all’interno di alcuni circoli della Democrazia Cristiana, ma ben presto ne esce, scegliendo di prendere parte al gruppo extraparlamentare denominato Ordine Nuovo, fondato da Pino Rauti e Giulio Maceratini.

Ad ogni modo, “Ordine Nuovo” nel 1973 viene sciolto dalla magistratura italiana, perché accusato di ricostituzione del Partito Fascista. E anche Mario Borghezio cerca una nuova collocazione nella quale esercitare la propria passione politica. Approda così ad “Orion”, una rivista dichiaratamente di destra.

Intorno al 1985 è tra gli ideatori di un supplemento del giornale, il quale si chiama “Orion-finanza”. È nota, anche in questo ambito, la forte avversione del futuro oppositore dell’Islam nei confronti degli Americani e, soprattutto, degli Israeliti.

Superato questo periodo, dopo l’esperienza da consigliere comunale a Torino, Mario Borghezio sposa la causa della Lega Nord di Umberto Bossi e, il 23 aprile del 1992 per la prima volta viene eletto in Parlamento, in quella Legislatura passata alla storia per aver retto poco più di 700 giorni, caduta il 14 aprile del 1994 e travolta dallo scandalo di Tangentopoli.

Il primo Governo Berlusconi e l’ascesa in Europa

Mario-Borghezio

Viene eletto anche nel Primo Governo Berlusconi, nel 1994: la nomina che gli viene conferita è quella di Sottosegretario alla Giustizia. Anche dopo la caduta del Governo di Silvio Berlusconi, ad opera proprio della Lega, Borghezio continua la sua carriera politica con rinnovato vigore, risultando eletto per la terza volta in Parlamento, ma già puntando all’Europa e alle future elezioni.

Intanto nel 2000 fa discutere una sua iniziativa di “disinfestazione razziale”. Salito sull’intercity Torino-Milano, insieme ad un manipolo di fedelissimi della Lega, individua uno scompartimento occupato da persone di nazionalità nigeriana e si esibisce di fronte alle telecamere in una spettacolare operazione di “pulizia etnica”, come la definisce dopo, spruzzando detergente e deodorante su alcune donne di colore e sui sedili da loro occupati.

Nel 2001 viene eletto al Parlamento Europeo, sempre nelle liste della Lega Nord. L’anno dopo, nel 2002, viene condannato a 8 mesi (poi 2 mesi e 20 giorni commutati in multa di 3.000 euro in Cassazione) per l’incendio scoppiato il 1° luglio del 2000 sotto il ponte Principessa Clotilde a Torino. Il rogo, divampato al termine di una manifestazione antidroga, vede il deputato europeo leghista tra i principali responsabili, avendo istigato una decina di manifestanti muniti di fiaccole e torce elettriche ad appiccare le fiamme nei dintorni delle baracche dove alloggiavano gli extracomunitari.

Nuovamente eletto

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Nel 2004 viene nuovamente eletto in Europa per la lista della Lega Nord nella circoscrizione Nord-Ovest, con 35.000 preferenze. Poco prima delle elezioni, partecipa al convegno di Klagenfurt, in Austria, organizzato dall’estrema destra promosso dal Fpoe, il movimento del leader Jorg Haider. L’idea è quella di discutere liste comuni alle elezioni europee e vi prende parte anche il partito di Vlaams Blok.

Proprio in questi anni, comincia ad avvicinarsi ideologicamente al partito di Forza Nuova, fondato da Roberto Fiore. Borghezio prende parte ad alcuni comizi e giudica l’ambiente “fondamentalmente sano”.

Nel 2007, sempre da deputato europeo, Mario Borghezio viene arrestato, ammanettato e incarcerato a Bruxelles a causa della sua partecipazione ad una protesta contro gli islamici, proibita in anticipo dalle autorità belghe. Nello stesso periodo, il Sindaco di Colonia e la polizia tedesca lo allontanano bruscamente durante una manifestazione, in quanto considerato, a dire delle autorità tedesche, un “nazista in doppiopetto”.

Alle elezioni europee del 2009, con 48.290 preferenze, Mario Borghezio viene rieletto. È inoltre membro di diverse Commissioni, come quella per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; la Commissione per le petizioni; la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori; la Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia. Fa parte della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Romania e della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE.

Nel 2019 non viene ricandidato

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Non viene ricandidato dalla Lega alle Elezioni europee del 2019. Dopo ben 18 anni di militanza a Strasburgo, Mario Borghezio non tornerà più a occupare uno scranno dell’Europarlamento di Strasburgo.  A confermarlo sono le stesse agenzie stampa del parlamentare leghista «Qualche giorno fa dalla segreteria federale – dichiara – è arrivata richiesta, rivolta a tutti gli europarlamentari uscenti, di presentare la propria candidatura. Io l’ho fatto ma nessuno mi ha chiamato da via Bellerio a firmare l’accettazione della candidatura: le liste ormai sono chiuse, mi considero fuori». Borghezio sarebbe stato escluso nel quadro di un rinnovamento e ringiovanimento delle liste del carroccio voluto da Salvini. «Non recrimino nulla, dò solo un giudizio politico per me lasciare a casa quelli che hanno esperienza e produttività alle spalle è un errore» ha aggiunto l’europarlamentare.

In un’intervista rilasciata presso il “Corriere della Sera”, Borghezio ha dichiarato che c’era già un accordo tra lui e Salvini per una sua ricandidatura, in seguito questa promessa non è stata mantenuta. Ha detto, inoltre, che continuerà a dedicarsi alla militanza politica ed è interessato a fare formazione.