Mario Draghi, convocato questa mattina, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha accettato con riserva l’incarico di formare un nuovo governo. “È un momento difficile. La consapevolezza dell’emergenza richiede risposte all’altezza ed è con questa speranza e questo impegno che rispondo positivamente alla richiesta del presidente Mattarella.
Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Ue, abbiamo l’opportunità di fare molto per il nostro Paese. Con grande rispetto mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, sono fiducioso che dal confronto con i partiti e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta favorevole al presidente della Repubblica. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni”: così Mario Draghi parlando al termine dell’incontro con Sergio Mattarella.
Mario Draghi accetta con riserva l’incarico: formerà un nuovo Governo
La carta dell’ex presidente della Bce arriva dopo il nulla di fatto di Roberto Fico ed è l’ultima prima della deriva elettorale, ma scuote la politica. “Non voteremo un esecutivo tecnico guidato da Draghi – ufficializza M5s – per noi l’unico governo possibile è politico”. “La sovranità appartiene al popolo”, scandisce Salvini, mentre per Meloni “è meglio il voto”. Cauta Forza Italia, che ricorda la “stima antica” tra Berlusconi e l’ex presidente della Bce. Renzi plaude a Mattarella. Zingaretti attacca Iv e dichiara che il Pd è “pronto al confronto per il bene del Paese”.
Il colloquio con Mattarella
È durato più di un’ora il colloquio tra il presidente della Repubblica e l’ex numero della Bce. Alle 11.55 Mario Draghi è arrivato al Quirinale per l’incontro con Sergio Mattarella. Alle 13.15 il segretario generale del Colle, Ugo Zampetti, ha comunicato hai giornalisti la formula di rito. “E’ un momento difficile, ringrazio Mattarella per la fiducia”, ha detto Draghi ai giornalisti.
Il tentativo su Fico
Ma la carta giocata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il nulla di fatto dell’esploratore Roberto Fico scuote la politica. Il Movimento 5 Stelle è diviso, non tutti condividono la linea del partito di non sostenere il nuovo esecutivo. “Siamo per un governo tecnico, non voteremo per Draghi”, fa sapere il capo politico Vito Crimi. Ma in molti tra i grillini non condividono perchè “bisogna pensare al Paese”. E la deputata Dalia Nesci di Parole Guerriere osserva: “Per dire no serve un’alternativa”. Alle 15 ci sarà la resa dei conti in un’assemblea dei gruppi parlamentari 5S che si annuncia difficile.
Il plauso della Cgil e le repliche dei partiti
Dalla Cgil arriva il plauso per la scelta del Capo dello Stato di convocare Draghi, che il segretario Maurizio Landini giudica “una mossa intelligente”. Tornando ai partiti, su Twitter il giorno dopo aver fatto saltare il tavolo delle trattive con la maggioranza, il leader di Italia viva Matteo Renzi su Twitter scrive: “Draghi va sostenuto, è l’ora dei costruttori”. Ma l’atteggiamento di Renzi nella crisi è stato duramente attaccato dal leader del Pd Nicola Zingaretti e il il vicesegretario dem Andrea Orlando rispetto all’ipotesi di un esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce spiega: “In Senato pesiamo per l’11 per cento, il Pd dovrà ragionare su cosa fare anche in relazione a cosa faranno gli altri”. Leu non ha ancora preso posizione: “Ascolteremo Draghi e decideremo”, fa sapere il capogruppo alla Camera Federico Fornaro.
Chi appoggerà Draghi?
La maggioranza però mostra segni di spaccature e se da un parte Iv si dice pronta ad appoggiare Draghi, dall’altra Leu si tira indietro. “E’ difficile sostenere l’ex presidente della Bce”, dice Nicola Fratoianni. Dal centrodestra si continua a invocare il voto, anche se c’è attesa per la decisione di Forza Italia su un eventuale sostegno al nuovo esecutivo. E proprio per decidere una linea comune alle 13 i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono riuniti per decidere la linea comune da tenere su Draghi.
Intanto, mentre la politica si interroga, la Borsa festeggia e lo spread scende a quota 107, segno che l’incontro dell’ex presidente della Bce con Mattarella, previsto oggi alle 12 al Quirinale, fa sperare i mercati.
Chi è Mario Draghi?
Mario Draghi è un economista, accademico, banchiere e dirigente pubblico italiano.
Formatosi all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzatosi al MIT di Boston, già professore universitario, negli anni novanta diventa alto funzionario del Ministero del tesoro. Dopo un breve passaggio in Goldman Sachs, nel 2005 viene nominato Governatore della Banca d’Italia, prendendo il posto di Antonio Fazio, divenendo così membro del Financial Stability Forum (Financial Stability Board dal 2009) e del Consiglio Direttivo e del Consiglio Generale della Banca centrale europea nonché membro del Consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali. Ha ricoperto inoltre l’incarico di Presidente del Financial Stability Forum e del Financial Stability Board. È stato Direttore esecutivo per l’Italia della Banca Mondiale e nella Banca Asiatica di Sviluppo. È membro del Gruppo dei Trenta.
Dal 2011 al 2019 ha ricoperto la carica di Presidente della Banca centrale europea.
Cosa vuol dire accettare l’incarico con riserva? L’iter per la formazione di un nuovo Governo
L’accettazione con riserva è una formula di rito. Ciò significa che il premier incaricato svolge un breve giro di consultazioni tra le forze politiche in Parlamento. Dopodiché si presenta di nuovo al Quirinale per sciogliere positivamente o negativamente la riserva. CLICCA QUI PER APPROFONDIRE