Guerra

Ucraina, sindaco Mariupol: pronti a evacuazione civili

La città ucraina di Mariupol ha cominciato alle 9 ora locale, le 10 in Italia, l’evacuazione dei civili. Lo rende noto il sindaco dopo l’annuncio da parte russa della tregua nella città portuale per consentire corridoi umanitari. Le autorità municipali hanno inoltre indicato che l’evacuazione è prevista fino alle 14, le 15 in Italia, riferisce Sky News.

I russi prendono Mariupol, scatta l’evacuazione

“Non abbiamo altra scelta che lasciare la città”. Lo ha sottolineato il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, in una breve dichiarazione rilasciata questa mattina dopo la’annuncio della tregua da parte di Mosca per consentire corridoi umanitari. Lo riferisce Sky News.

“Cari, cari residenti di Mariupol, da oggi comincia in città l’evacuazione dei civili. Questa non è una decisione facile, ma come ho sempre detto, Mariupol non è un insieme di strade e di case. Mariupol è i suoi abitanti. Siamo voi ed io”, ha aggiunto il sindaco. “Il nostro principale compito è ed è sempre stato di proteggere le persone. Nelle condizioni che vedono la nostra città costantemente sotto il fuoco spietato degli occupanti, non c’è altra soluzione che mettere in condizione i residenti, ovvero voi ed io, di lasciare Mariupol in sicurezza”.

Perché i russi hanno occupato Mariupol

L’occupazione non è solo militare ma vuole essere anche culturale ed ideologica, così da porre le basi per una presenza russa perpetua. Ciò è evidente nella regione di Donetsk. Nell’ultima settimana le milizie filorusse sono avanzate di circa 15 chilometri in direzione sud ovest, puntando a ricongiungersi con le truppe di stanza intorno a Mariupol. Pur incontrando la resistenza dell’esercito ucraino, i separatisti sono riusciti a portare sotto il proprio controllo alcuni villaggi sperduti nella steppa come Mykolaivka e Buhas, che distano una sessantina di chilometri dalla capitale, e Hranitne, 15 chilometri più a sud.

Dove si trova Mariupol

Mariupol’ è una città dell’Ucraina sudorientale nella regione della Priazovia, situata nell’oblast’ di Donec’k e capoluogo dell’omonimo distretto. Al censimento del 2001 era la seconda città dell’oblast’ e la decima del paese per popolazione.

Fu fondata nel 1778 col nome di Pavlovs’k e nel corso degli anni successivi vi furono deportati numerosi greci provenienti dalla Crimea, che spinsero all’adozione del toponimo di Marianopoli. Nel 1882 fu connessa alla rete ferroviaria del bacino del Donec e si sviluppò grazie alla funzione di porto principale della regione. Tra il 1948 e il 1989 venne chiamata Ždanov, in onore del politico sovietico Andrej Aleksandrovič Ždanov. Dopo l’annessione della Crimea alla Russia nel febbraio 2014 la città è stata attaccata senza successo dalle forze armate russe.

Nello stesso anno rientrò nel territorio dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck, venendo rapidamente riconquistata dall’esercito ucraino nel mese di giugno e designata temporaneamente come capoluogo dell’oblast’, poi trasferito a Kramators’k. Ulteriori scontri si sono verificati a settembre e si sono conclusi col cessate il fuoco sancito dal Protocollo di Minsk. A gennaio 2015 si è verificato un bombardamento, attribuito dal governo ucraino e dalla missione speciale dell’OSCE ai miliziani della RPD.

La città si trova sulla costa settentrionale del mar d’Azov, alle foci del fiume Kal’mius. Per popolazione è la seconda città dell’oblast’ e la decima dell’Ucraina. La città è tradizionalmente russofona, mentre a livello etnico la popolazione è divisa equamente fra russi e ucraini.

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