Tragedia sulla Marmolada avvenuta il 3 luglio scorso, dove morirono ben 11 persone: sono stati trovati altri resti delle vittime dalla squadra interforze della protezione civile. Sono state concluse le ricerche ma la zona rimane interdetta al pubblico.
Marmolada, trovati altri resti delle vittime
La squadra interforze della protezione civile del Trentino ha recuperato i resti delle vittime della tragedia del 3 luglio: in quell’occasione ci fu un crollo di una parte del ghiacciaio. Si è trattata dell’ultima operazione di recupero poi si sono dichiarate concluse le ricerche. L’intera zona rossa rimane interdetta al pubblico.
Crollo sulla Marmolada: per ora 10 vittime identificate
Un grosso seracco di ghiaccio è crollato lungo un itinerario in salita per raggiungere la vetta di uno dei giganti alpini nella giornata del 3 luglio. Il crollo si è verificato tra Pian dei Fiacconi e Punta Penia intorno all’ora di pranzo. Gli alpinisti coinvolti erano divisi in più cordate. Le operazioni sulla cima stanno procedendo con difficoltà a causa di possibili ulteriori distacchi
Le ricerche
Partita la “missione impossibile”, cioè la ricerca dei dispersi con elicotteri con visori e sensori speciali sulla Marmolada. Nel corso della ricognizione sono stati ritrovati, seppur non in numero elevato, anche resti di escursionisti. Attesi per domani mattina, i primi risultati dal Ris di Parma, che dovrebbe ricondurre tutti i reperti sia organici che tecnici alle vittime. La fase successiva sarà confrontare il Dna ai parenti per dare un nome ai corpi non identificati.
Questa mattina è stata ritrovata altra attrezzatura, riconducibile a persone date per disperse nella valanga, dal team dei soccorritori.
Come funziona la “missione impossibile”
La missione impossibile è un’operazione abbastanza pericolosa: è cominciata all’alba e comporta i rischi di nuovi distacchi del ghiacciaio.
Sono impegnati nell’operazione 14 militari, comprese due unità cinofile: il loro compito è quello di perlustrare ogni singola parte della valanga per cercare di ritrovare i dispersi. La missione è complessa: il piano operativo divide il percorso della cascata di ghiaccio e roccia, lungo circa 2,5-3 chilometri, con oltre 600 metri di dislivello, in tre parti. In caso di un nuovo crollo, per i militari il tempo di salvarsi sarà di 20, 40 o 60 secondi.
L’allerta pericolo
In caso di allerta, il pilota dell’elicottero dovrà riprendere immediatamente quota e sollevare gli operatori per metterli in salvo. Il contorno sarà decisivo: ci saranno uomini sentinella piazzati in zone sicure della montagna che supervisioneranno l’operazione. Tutte le persone di guardia saranno collegate via radio con i piloti.
Canazei, attesi Zaia e Casellati
Nel pomeriggio erano attesi a Canazei il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. In mattinata, invece, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è stato in caserma dei Vigili del Fuoco per l’allestimento della centrale operativa di coordinamento delle operazioni di soccorso e ricerca.
Conclusa la prima fase delle ricerche
Nella mattinata, intorno alle 10, si è conclusa la prima fase delle ricerche: 14 operatori con i 2 cani della Finanza specializzati sono rientrati a Canazei al termine delle ricerche via terra. I resti dei corpi e il materiale tecnico recuperato sono stati trasportati a valle e consegnati per le analisi.
Contemporaneamente è iniziata la ricerca con l’utilizzo di droni. In corso, nella mattinata, un tavolo tecnico di monitoraggio che andrà a pianificare le strategie future.
Zaia: “Tragedia inevitabile, unica nel suo genere”
A Canazei è arrivato anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha parlato di una tragedia inevitabile, unica nel suo genere. “Sono convinto che grazie agli sforzi dei nostri soccorritori questa possa essere una giornata che porti novità e speriamo risposte alle famiglie colpite da questa immensa tragedia. Il mio pensiero e la mia vicinanza è per queste mamme, questi papà, questi familiari e amici”.
“Il bilancio di questa tragedia è quasi definito: stiamo parlando di 11 persone decedute o disperse”, di cui tre veneti e una donna trentina tra i quattro morti che per ora hanno un nome. “Degli otto feriti, sette sono ancora in ospedale e un paio sono gravi”. Restano dunque, secondo questi calcoli, tre dispersi.
Drone individua altri resti: l’ipotesi del recupero con il verricello
Nella tarda mattinata, intorno alle 11, l’operazione con il drone ha individuato altri resti umani. Il super-team degli specialisti ha pianificato un nuovo intervento previsto già nel primo pomeriggio. Un’operazione molto rischiosa: questo perché il caldo rende instabili le condizioni del ghiacciaio, riproponendo così lo stesso scenario di domenica. L’idea sarebbe quella di calare un operatore dall’elicottero tramite un verricello ed effettuare il recupero dei corpi.
Sono stati recuperati intorno alle 14 i resti umani identificati a metà mattinata. Come anticipato non è stata facile l’operazione di recupero a causa del caldo. Si è quindi preferito evitare di usare il verricello assicurando invece lo specialista con un’imbracatura agganciata ai pattini dell’elicottero. L’uomo si è abbassato sino a sfiorare la superfice, riuscendo a recuperare i corpi senza vita. Il bilancio sale quindi a 10 vittime e ancora un disperso.
La vittima è una donna
I resti recuperati nella tarda mattinata apparterrebbero ad una donna. È quanto si apprende dalle prime indagini effettuate.
Sei le vittime identificate: riconosciuti due cittadini cechi
Intorno all’ora di pranzo sono saliti a sei i corpi identificati: i genitori di due cittadini della Repubblica Ceca arrivati a Canazei oggi hanno riconosciuto i propri figli ormai senza vita.
I carabinieri al lavoro sui video
I carabinieri sarebbe al lavoro sulla vicenda del crollo, e al vaglio ci sarebbero i video relativi alla valanga del ghiacciaio e alle testimonianze che saranno raccolte nei prossimi giorni. Verranno ascoltati anche i feriti.
Casellati: “Non vi lasceremo soli”
“Sono qui per dire grazie davvero a questa meravigliosa comunità per quello che avete fatto, che state facendo e continuate a fare. Le istituzioni sono con voi, non vi lasceremo mai soli». Lo ha detto la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati parlando nella caserma dei Vigili del Fuoco di Canazei, diventata la centrale operativa dei soccorsi dopo il crollo di una placca glaciale dalla Marmolada. ‘Questa è una ferita non solo di questo territorio, ma dell’Italia intera’” ha aggiunto.
Marmolada, tra le vittime il padre di Ettore Miotti: il cordoglio della Fin
La tragedia ha colpito anche la famiglia di Ettore Miotti, atleta della società Team Veneto: nel crollo del ghiacciaio è rimasto vittima anche il padre. La FIN ha espresso tutto il suo cordoglio con una nota: “La Federazione Italiana Nuoto si stringe al giovane Ettore Miotti, 16 anni, atleta agonista della società Team Veneto, e alla sorella Karen, 24 anni, che hanno perso il padre Davide, esperto scalatore e guida alpina, vittima della tragedia della Marmolada. Purtroppo la mamma Erica figura tra i dispersi. Il presidente Paolo Barelli, e l’intero movimento natatorio, pregano affinché i soccorsi ritrovino anche la signora Erica in vita e possa ricongiungersi ai figli”
Il cordoglio di Federica Pellegrini
Ad esprimere profondo dispiacere anche Federica Pellegrini che rimane addolorata dalla tragedia. La Divina, sulle stories di Instagram, ha ricondiviso il post pubblicato dal Team Veneto.
“Tutta la grande Famiglia del Team Veneto, atleti, tecnici, dirigenti e genitori vuole stringersi attorno al nostro Ettore in questo momento durissimo è difficilissimo! Noi siamo tutti qua con te. Sii forte come sai fare in acqua”.
Crollo sulla Marmolada, recuperato l’ultimo corpo: 11 i morti
È stato recuperato anche il corpo dell’ultimo disperso nel crollo del ghiacciaio della Marmolada. Si tratta dell’undicesima vittima della strage. L’identificazione è stata possibile grazie all’esame del Dna. Il bilancio definitivo è di 11 morti, 8 dei quali sono veneti.
Sei vittime sono state identificate subito: tre veneti (Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo), una donna trentina (Liliana Bertoldi) e due turisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda) ora si aggiunge l’elenco delle persone identificate dai Ris di Parma grazie ai test del Dna: i coniugi Davide Miotti ed Erica Campagnaro, i fidanzati Manuela Piran e Gianmarco Gallina, e il 22enne Nicolò Zavatta.
Proseguono le ricerche
Le ricerche però vanno avanti per recuperare quanti più elementi possibili possano aiutare nelle indagini o esser riconsegnati alle famiglie che non potranno più riabbracciare i propri cari.