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Marracash: ”Io e Elodie ci siamo lasciati mentre lavoravamo all’album”

Il cantante Marracash è stato intervistato dal Corriere della Sera, in vista dell’uscita del suo nuovo album e, per questo, è tornato a parlare della sua rottura con Elodie, svelando dei retroscena alquanto inaspettati. Ma scopriamo nel dettaglio cos’ha dichiarato.

Marracash torna a parlare della rottura con Elodie

Marracash è tornato con il nuovo album intitolato Noi, loro, gli altri, in uscita oggi 19 novembre, con i feat di Guè, Calcutta e Blanco. ”Il rap è un genere per tutti ormai. A 42 anni sarei ridicolo portare avanti un discorso teen. In questa congiuntura c’è spazio per dire delle cose. Se i podcast di Barbero sono i più ascoltati, significa che la gente non è così becera e superficiale”, ha dichiarato l’artista.

E a proposito di Elodie gli è stato chiesto se fosse previsto un ritorno di fiamma, ma lui ha risposto: ”Ci siamo lasciati durante la lavorazione del disco. È stato un momento impegnativo per entrambi ed entrambi abbiamo provato a far quadrare le cose. È bello che lei sia sulla copertina insieme alla mia famiglia e alle persone che mi sono state più vicine. È anche nel video di “Crazy Love”: mettiamo in scena la fine nostro rapporto e ci uccidiamo a vicenda. Con i gossip che galoppavano, non volevo dare spiegazioni sui social. Ci siamo conosciuti sul set di un video e abbiamo pensato che sarebbe stato bello chiudere il cerchio con un altro video”.

Il titolo dell’album e il valore della musica per l’artista

Il cantante ha poi parlato della musica che fa: ”Nel rap si parla di strada senza allontanarsi dai cliché. Nell’indie del farsi una birretta con gli amici. Nessuno solleva mai nulla, ma ditela una cosa… Quanti cantanti oggi di fatto fanno i testimonial di marchi? Ci sta, ma è un altro lavoro. Pochi fanno musica per avere un effetto sulla realtà. La mia scommessa è quella. Voglio avere un approccio artistico, e allo stesso tempo essere pop. Come lo è Vasco, per me il Pascoli del 900, che ha riferimenti alti in cui però tutti possono riconoscersi. O come il cinema di Fellini, Fulci e Antonioni che ho visto in pandemia”.

Mentre per quanto riguarda il titolo del disco ha spiegato: ”Racconta il momento: siamo una società frammentata, divisa in squadre e fazioni, ognuna con la sua verità. Si rivendica il diritto all’identità, e nei casi di quella sessuale ad esempio lo trovo giustissimo, e allo stesso tempo si perde la visione d’insieme”.