L’iniziativa del Mucem, il Museo delle civiltà d’Europa e del Mediterraneo: un evento che celebra il movimento nato proprio nelle spiagge mediterranee francesi. Opere in arrivo dal Pompidou e dal Louvre. Si entra normalmente vestiti, tranne che in giorni e orari prefissati in cui è possibile indossare solo le scarpe.
A Marsiglia la mostra sul nudismo da visitare senza vestiti
Nel Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia è possibile visitare una mostra dedicata al naturismo, indossando (si fa per dire) una mise perfettamente in tono con il percorso espositivo, a patto di indossare le calzature. “Lo ha chiesto il museo, per evitare piccoli infortuni e per ragioni di igiene”, racconta all’agenzia France Presse Eric Stefanut, della Federazione francese di naturismo (FFN), co-conduttore dell’insolita visita guidata che in un martedì d’agosto riunisce un’ottantina di curiosi.
Una volta entrati, tutti si mettono alla scoperta delle fotografie, dei disegni, dei libri, dei film, delle riviste, dei dipinti e delle sculture, prestati tra gli altri dal Centre Pompidou di Parigi, dallo stesso Louvre o dalla Biblioteca nazionale svizzera di Berna. La mostra, visibile fino al 9 dicembre, accoglie anche visitatori completamente vestiti, al di fuori degli orari dedicati.
Marsiglia è stata “una roccaforte del naturismo”, racconta Bruno Savez, presidente dell’associazione naturista locale fondata nel 2014 e co-conduttore della visita. All’inizio del XX secolo, un abate, Urbain Legré, si prendeva cura dei bambini affetti da tubercolosi e li esponeva nudi al sole, con l’accordo dei genitori e della sua diocesi di fare esercizi e bere acqua, spiega. Oggi Marsiglia e i suoi dintorni dispongono di diverse strutture dedicate dove il clima “attira necessariamente le persone”. Tuttavia, in assenza di una classifica ufficiale, è difficile sapere se la Francia sia la destinazione turistica numero uno al mondo per i naturisti. “Siamo tallonati dalla Spagna, per quanto riguarda il numero di ingressi nei centri di vacanza. Non contiamo i naturisti da spiaggia, che sono molto numerosi e non necessariamente frequentano i centri”, analizza Bruno Savez .