Marta Vacondio, meglio nota come Marta Marzotto, è stata una stilista italiana, opinionista televisiva, costumista e negli ultimi anni della sua carriera disegnatrice di gioielli.
Marta Marzotto: la scalata al successo
Marta Marzotto, nata a Borzano di Albinea (Reggio Emilia) il 24 febbraio del 1931, era figlia di Guerrino Vacondio, un casellante delle ferrovie e di Alma Spadoni, una mondina. Visse i primi tre anni della sua vita in un brefotrofio delle suore di Reggio Emilia con il nome di Carla Iarri, quando si ricongiunse con i genitori, venne chiamata Marta Vacondio.
Trasferitasi a Mortara, in Lomellina, cominciò a lavorare come modina, lo stesso lavoro della madre, successivamente diventò apprendista sarta e modella presso la sartoria delle sorelle Aguzzi (Milano) e presso l’atelier di alta moda dello stilista Vincenzo Ferdinandi (Roma).
Il primo amore, l’incontro con Umberto Marzotto
All’inizio degli anni ’50, nell’ambiente della moda, conobbe il conte Umberto Marzotto, uno degli eredi dell’omonima e celebre azienda di Valdagno, specializzata nel tessile. Dopo due anni di fidanzamento, si sposano il 18 dicembre del 1954, a Milano. Dalla loro unione nacquero cinque figli: Paola (1955), Annalisa (nata nel 1957 e venuta a mancare nel 1989, a causa della fibrosi cistica), Vittorio Emanuele (1960), Maria Diamante (1963) e Matteo (1966).
Marta Marzotto e l’amante Renato Guttuso
Era il 1960 quando Marta incontra per la prima volta, il celebre pittore, Renato Guttuso. I due si conobbero per caso ad una cena, nell’abitazione di Rolly Marchi, la curatrice dell’artista. A detta della Marzotto, sarebbe stato proprio un quadro ad unire i due.
Dalla fine degli anni ’60 diventerà la musa ispiratrice delle sue opere, nota è la serie Cartoline, un insieme di 37 disegni e tecniche miste. Dopo circa 20 anni, il rapporto tra i due cessò improvvisamente.
Nel 1973 Marta Marzotto si stabilisce a Roma, dove da vita ad un salotto letterario, sede di artisti, uomini dell’alta moda, ma anche politici. In un’occasione sarà presente anche il celebre inventore della pop-art, Andy Warhol.
Tre anni dopo, la stilista emiliana incontra Lucio Magri, parlamentare di sinistra e giornalista, conosciuto negli anni in cui è segretario del Partito di unità proletaria per il comunismo.
Per oltre un decennio vive questa relazione tormentata con Magri, alternandola a quella con Guttuso. Il matrimonio, invece, durerà fino al 1986, anno della morte del pittore. Anche dopo il divorzio, Marta, conserverà il cognome del marito con il quale è ormai nota in tutti i salotti televisivi.
Marzotto la vicenda giudiziaria e la morte
Il 21 marzo del 2006, dal Tribunale di Varese arriva una condanna a otto mesi di carcere con la condizionale e oltre 800 euro di multa.
La Marzotto viene ritenuta colpevole di aver riprodotto, nel 2000, senza alcun permesso, le opere del Gattuso di proprietà del figlio adottivo Fabio Carapezza Guttuso. Soltanto cinque anni dopo, ricorsa in appello, ottiene dalla Corte d’Appello di Milano il ribaltamento della condanna.
Marta Marzotto muore a Milano, all’età di 85 anni il 29 luglio 2016, presso la clinica La Madonnina dove era ricoverata. La cerimonia di commiato venne celebrata da don Davide Banzato a Milano il 1 agosto 2016 mentre la salma fu riportata in Veneto, nella tomba di famiglia.
Marta Marzotto, le curiosità
Nel 200o viene nominata cittadina onoraria per la lotta alla camorra nei seguenti comuni della provincia di Caserta: Trentola-Ducenta, Villa Literno, Santa Maria la Fossa, Lusciano, San Cipriano d’Aversa, Casal di Principe, Casapesenna, San Marcellino, Grazzanise, Castel Volturno, San Tammaro, Frignano, Casaluce, Villa di Briano e Casapulla.
Oltre alla carriera nella moda e nello spettacolo si è interessata anche alla scrittura, riportiamo qui i sui tre libri:
- Il successo dell’eccesso. Esiste un vero dandy? (1986)
- Una finestra su Piazza di Spagna. La mia vita. (199o)
- Smeraldi a colazione. Le mie sette vite. (2016).
Marta Marzotto in un dipinto di Renato Guttuso: