Cronaca

Asl nega il suicidio assistito a Martina Oppelli: è già la seconda volta

Martina Oppelli suicidio assistito
Martina Oppelli suicidio assistito
Martina Oppelli suicidio assistito

Martina Oppelli, no al suicidio assistito: è stata nuovamente rifiutata la richiesta di assistenza per il suicidio assistito da parte della ASUGI. La precedente valutazione era stata effettuata a fine 2023 e come allora, Oppelli non è da ritenersi mantenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale.

Martina Oppelli, no al suicidio assistito

Martina Oppelli, 49enne di Trieste affetta da sclerosi multipla progressiva, ha visto respinta nuovamente la sua richiesta di assistenza per il suicidio assistito da parte dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI), nonostante un’ordinanza del Tribunale di Trieste richiedesse una nuova valutazione medica. L’Associazione Luca Coscioni ha denunciato questa decisione, sottolineando che la sentenza 135 del 2024 della Corte Costituzionale considera come trattamenti di sostegno vitale anche interventi come l’evacuazione manuale, l’uso di cateteri, e la rimozione di muco dalle vie bronchiali, di cui Martina è quotidianamente dipendente.

Martina ha dichiarato di trovarsi in una condizione di totale dipendenza da persone, farmaci e macchinari e ha definito “tortura di Stato” la proposta di assumere ulteriori farmaci che possono compromettere la sua lucidità. La sua avvocata, Filomena Gallo, critica l’ASUGI per aver ignorato la sentenza della Corte Costituzionale e basato la sua decisione su un parere non vincolante del Comitato Nazionale per la Bioetica. Gallo ritiene la relazione dell’ASUGI un insulto alla sofferenza di Oppelli, condannandola a un trattamento inumano e degradante, e ha annunciato ulteriori azioni legali.

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