Barbara Masini, ex senatrice di Forza Italia, si è pronunciata apertamente in difesa del cartoon Peppa Pig e ha rivolto diversi messaggi a Fratelli d’Italia. La Masini ha lasciato il partito di Berlusconi dopo avere fatto coming out durante la discussione sulla legge contro l’omostransfobia, passando con Azione. Adesso è candidata capolista del Terzo Polo a Torino-Moncalieri.
Barbara Masini difende Peppa Pig
La candidata del Terzo Polo ha affermato a Repubblica: “Il cartoon di Peppa Pig racconta semplicemente la società che c’è. Ma a Giorgia Meloni vorrei dire che l’indottrinamento gender non esiste. La destra dovrebbe smetterla di essere “benaltrista” a giorni alterni: quando si tratta di affermare i diritti civili, allora dicono che c’è “ben altro” di cui parlare. Se si tratta di distruggerli, ecco che i diritti civili si riprendono la scena“.
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Secondo il partito della Meloni, la puntata incriminata di Peppa Pig possa favorire l’indottrinamento e influenzare i bambini che non sarebbero in grado di capire una coppia lesbica. Barbara Masini ha affermato: “A Giorgia Meloni vorrei dire che l’indottrinamento gender non esiste. Non ho visto Peppa Pig, però i cartoon semplicemente rappresentano la società e raccontano la realtà che c’è: di famiglie con due mamme o due papà ce ne sono tante. I cartoni animati degli Anni Settanta con cui sono cresciuta io, erano quelli di giapponesi, con Remi senza famiglia, orfani e disastri vari… Il fatto è che la polemica su Peppa Pig mostra la vera natura di questa destra-centro”.
Il Terzo Polo e il ddl Zan
Nell’intervista a Repubblica, Barbara Masini ribadisce l’importanza dei diritti delle persone e della difesa degli omosessuali, anche se non lo mettono al centro del programma. Masini ha affermato: “Abbiamo tratto intanto una linea di pragmatismo e coerenza in vista delle elezioni. La nostra sfida è la continuità con Draghi sui temi della crisi energetica, del lavoro, della sanità e della formazione. Ma i diritti li porteremo avanti, eccome. Io mi impegno personalmente in questa battaglia”.
Sul ddl Zan ha affermato: “Dobbiamo ripartire da una legge contro i crimini d’odio e le discriminazioni, inappropriatamente chiamata ddl Zan, perché non deve essere la legge di qualcuno. Ma una legge è necessaria”.