Tragedia nella giornata odierna, venerdì 15 novembre, a Massa Carrara dove una bambina di 18 mesi è morta dopo aver ingoiato una pila: aperta inchiesta e disposta l’autopsia prevista per lunedì prossimo. «Le sostanze rilasciate hanno leso l’aorta», spiega una nota dell’azienda sanitaria locale.
Massa Carrara, bambina morta dopo aver ingoiato una pila
L’autopsia, prevista per lunedì prossimo, farà luce sulla morte di una bambina di un anno e mezzo, che era stata ricoverata due volte all’ospedale Le Scotte di Siena e successivamente trasferita d’urgenza a Massa, dove è deceduta. La piccola avrebbe ingerito una pila piatta, il che ha provocato episodi di vomito. I genitori l’hanno portata immediatamente in ospedale a Siena, ignari dell’ingerimento. Dopo alcune ore di osservazione, come riportato dal Corriere della Sera, la bambina è stata dimessa, ma poco dopo è stata nuovamente ricoverata nello stesso ospedale. Solo al secondo accesso è stata identificata la causa del malessere, ovvero la presenza della pila. La situazione si è aggravata e la paziente è stata trasferita a Massa, dove è deceduta poche ore dopo. La Procura di Massa Carrara ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti.
L’inchiesta è ora nelle mani dei carabinieri. I genitori della piccola chiedono giustizia e sono state sequestrate le cartelle cliniche degli ospedali in cui la bambina di un anno e mezzo è stata ricoverata. L’avvocato Vincenzo Bonomei, del foro di Montepulciano (Siena), che assiste la famiglia, ha dichiarato a La Nazione: «I genitori sono distrutti e sopraffatti dal dolore per una perdita così tragica, ma sono determinati a scoprire le ragioni della morte della loro figlia. Vogliono conoscere la verità». La bambina, figlia di una giovane coppia di origine straniera residente da tempo nel Senese, era arrivata all’ospedale Le Scotte di Siena martedì 5 novembre. Dopo dieci ore di accertamenti, è stata dimessa, ma una volta tornata a casa ha avuto una ricaduta (quattro ore dopo). Riportata in ospedale, è stata trasferita in terapia intensiva, dove è stata identificata e rimossa la causa del problema. Tuttavia, le sostanze rilasciate dalla pila avevano già causato danni. «Tutti i protocolli previsti per queste circostanze sono stati seguiti, ma le condizioni della bambina sono poi peggiorate, probabilmente a causa delle sostanze rilasciate dalla batteria, che hanno avuto un impatto negativo sull’aorta», si legge in un comunicato congiunto dell’Aou Senese per il policlinico Le Scotte e di Monasterio, che gestisce l’ospedale del cuore di Massa.