Quando hanno letto la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro hanno provato “gioia mista a pianto”. La mamma e il fratello di Giuseppe Di Matteo, il bambino strangolato e poi sciolto nell’acido, su ordine, tra gli altri, di Giovanni Brusca, allora latitante e boss di San Giuseppe Jato, e dello stesso Messina Denaro, oggi rivivono “il ricordo di quel periodo orrendo”, come ha spiegato Nicola Di Matteo all’AdnKronos. “Ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura, che ci sono sempre stati accanto. Lo Stato ha i suoi tempi ma vince sempre”.
Matteo Messina Denaro, parla il fratello di Giuseppe Di Matteo
“Ho letto che è malato. Mi auguro che possa vivere il più a lungo possibile per avere una lunga sofferenza, la stessa che ha imposto a mio fratello, un ragazzino innocente”. L’auspicio di Nicola Di Matteo, adesso, è che “si faccia luce anche sulle coperture” che hanno consentito una latitanza lunga 30 anni. “Speriamo che tutta la verità possa venire a galla”.