Una vera e propria intervista a trecentosessanta gradi, quella rilasciata dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Fatto Quotidiano. Tra gli interventi, stuzzicato dalle domande del giornalista Antonio Padellaro, Conte commenta la versatilità di Matteo Renzi, in merito “all’incontro in Autogrill“, come mostrato nei servizi di Report, delle ultime settimane.
Giuseppe Conte commenta “l’incontro in Autogrill” di Matteo Renzi
Nelle ultime settimane, Report, noto programma televisivo di Rai3, ha mostrato le immagini dell’incontro di Matteo Renzi, in Autogrill, con Marco Mancini, agente segreto italiano. L’incontro “birichino” ha spinto l’Ufficio di presidenza del Copasir a richiedere, al Presidente del Consiglio Mario Draghi, l’attivazione di un’inchiesta interna per far luce sulla vicenda. Cosa ci faceva il Segretario di Italia Viva con il celebre 007? La risposta alla domanda potrebbe rivelare anche le “reali motivazioni” che hanno spinto Italia Viva a volere la caduta del Conte bis.
Botta e risposta Conte Padellaro sull’incontro in Autogrill
Nel corso dell’intervista al Fatto Quotidiano, il giornalista Padellaro ha stuzzicato Conte sull’incontro in Autogrill tra Renzi e Mancini, così come mostrato dalle immagini di Report. “Lei avrà certamente visto il famoso video dell’Autogrill, di Renzi che parla con l’uomo dei servizi segreti, Mancini. Quell’incontro avviene nel momento in cui la pressione di Renzi sulla sua persona, come Presidente del Consiglio, perché ceda le deleghe dei servizi segreti, è al momento più alto. Vedendo quel video, qual è la sua valutazione? Ha contestualizzato? Ha messo in relazione quell’incontro con Mancini, che Renzi dice essere una persona da lei conosciuta? Addirittura da lei stimata”, domanda il giornalista Padellaro.
“Guardi, qui entriamo nel personale. Credo che qualsiasi rappresentante delle istituzioni debba rispondere del proprio operato in modo trasparente. Quindi, Renzi svolge gli incontri che ritiene. Anzi, si vanta degli incontri che fa. Però, è giusto che risponda in tutte le sedi istituzionali del perché e del come si ritrovi in un’area di servizio con un uomo dell’intelligence, con il quale non aveva ragioni istituzionali per incontrarsi. Quanto alle pressioni di quei mesi, non ho voluto far polemiche, ero concentrato sulle priorità per gli italiani. Vedo invece che il senatore Renzi è molto più versatile di me: la mattina è in Arabia a decantare il neo-Rinascimento, spazzando via con un sol colpo tutta la tradizione rinascimentale italiana, peraltro fiorentina; il pomeriggio si ferma in autogrill, la sera è in tv. io sono molto meno versatile: so solo rimanere concentrato per lavorare per gli interessi degli italiani”, conclude Giuseppe Conte.