Cronaca

Matteo, sordo dopo sospetta meningite, si laurea in Legge: “Grazie a chi mi ha deriso”

La storia di Matteo Martellone, 24enne di Ortucchio, in provincia de L’Aquila, sordo dopo una sospetta meningite, che si laurea in giurisprudenza. Ha dichiarato: “Grazie a chi mi ha deriso e ostacolato”.

Matteo, sordo dopo sospetta meningite: si laurea

Matteo Martellone, 24enne di Ortucchio, in provincia de L’Aquila, si è laureato in giurisprudenza. Un traguardo che per Matteo sa di rivincita. A causa di una sospetta meningite, è sordo profondo da quando ha 3 anni.

Da allora la sua vita è cambiata radicalmente: Matteo è tornato indietro vertiginosamente. Ma i suoi genitori non si sono mai arresi, fino a vedere realizzato il sogno del loro bambino: quello di laurearsi in giurisprudenza.

La storia e la sospetta meningite

“Quel maledetto giorno, quando il mio angioletto aveva appena compiuto tre anni, un episodio infettivo si è trasformato in un dramma. – ha raccontato la mamma Monica – La corsa in ospedale, dopo due giorni senza sintomi gravi, un esame per diagnosticare la malattia che non viene mai fatto per evitare altri danni poiché, al suo arrivo, mio figlio era già abbastanza indebolito. Una scelta che, seppur fatta per proteggerlo da altre complicanze, crea una catena di errori. Lui era ipotonico a momenti alterni, febbre bassa e, sempre a momenti alterni, confusione mentale. Diagnosi: sepsi batterica, su carta, ma che nascondeva qualcosa di più grave. Sospetta meningite. Loro lo hanno curato come meningite. Confermato da altri medici di altri ospedali”.

Le dimissioni dall’ospedale

Poco dopo Matteo viene dimesso. “Noi però iniziamo a vedere qualcosa di strano, Matteo era più iperattivo, ripeteva, come un’automa, sempre e solo le stesse parole, senza un senso logico – ci dice ancora Monica -. Ci preoccupiamo, chiamiamo la pediatra ma ci scarica dicendoci che la nostra era solo ansia. Poi, decidiamo di provare da soli. Marco, mio marito, mentre Matteo gioca con una automobilina, getta a terra dietro le spalle e a sua insaputa un pentolone facendolo cadere. Fa un rumore assordante, Matteo non si gira. Disperazione, confusione, paura immensa. Matteo non sente, dico alla pediatra. Lei , quasi arrabbiata, mi dice che è impossibile”.

Dopo varie visite arriva la diagnosi: Matteo ha una ipoacusia neurosensoriale bilaterale profonda, maggiore di 120 decibel. A quel punto, i genitori decidono di procedere con l’impianto cocleare con due interventi dalla durata di 8 ore ciascuno.

I problemi a scuola e il bullismo

Matteo comincia la scuola a 6 anni, nonostante la contrarietà degli insegnanti. “Ha subito bullismo perché non parlava bene e veniva preso in giro”, dice Monica, che ha anche scritto un libro intitolato “Il Figlio del silenzio” per raccontare la storia di suo figlio.

“Dopo un percorso difficilissimo, abbandonato e deriso, con un sistema istituzionale assente, è riuscito a laurearsi in giurisprudenza. Così si arriva anche alla lode. Matteo ha fatto tutto da solo, senza dire di essere sordo, prendendo il voto che meritava. Questa laurea è diventata una cosa pubblica per fare capire che una persona sorda può fare tutto se viene riabilitata correttamente ma soprattutto per dimostrare a chi diceva che fosse limitato, che non lo è. Adesso sogna di tentare la strada della Magistratura. Ma lui sa che il mio motto, da sempre, è stato ed è: Tu sei intelligente e lo puoi fare”, conclude Monica.

La tesi di laurea: “Sono un leone affamato”

Nella sua tesi, Matteo scrive: “Infine, un sentito ringraziamento va a me stesso per tutti i sacrifici svolti, ma anche a chi mi ha deriso e ostacolato, compresi i rappresentanti delle istituzioni, perché il vostro denigrarmi mi ha dato la forza di un leone affamato. A loro che mi permettono di sentire la vita, l’armonia dei suoni melodici, dandomi la possibilità di ascoltare le lezioni senza supporto di comunicazione, anche attraverso un monitor durante la pandemia”.

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