Al via oggi al Tribunale di Sassari l’udienza preliminare per 53 imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata a commettere truffe a danno dello Stato nell’ambito delle misure di sostegno al settore edilizio, il cosiddetto bonus facciate, per oltre 5 milioni di euro per lavori mai eseguiti o realizzati gonfiando le fatture.
Maxi truffa con bonus facciate, sono i 53 imputati di accusati di associazione a delinquere
Oggi ha preso avvio presso il Tribunale di Sassari l’udienza preliminare per 53 imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata a perpetrate truffe a danno dello Stato, relative alle misure di sostegno nel settore edilizio, noto come bonus facciate. L’importo complessivo delle irregolarità supera i 5 milioni di euro, per lavori non eseguiti o realizzati con fatture gonfiate.
La procuratrice Lara Senatore ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Sei di loro, tra cui imprenditori edili, professionisti e un amministratore di condomini, sono accusati di associazione a delinquere e indebita percezione di erogazioni pubbliche, in collaborazione con gli altri 47 imputati, che includono proprietari di immobili e altri amministratori condominiali.
Questa mattina, davanti al giudice dell’udienza preliminare, Gian Paolo Piana, i legali della difesa hanno sollecitato che gli accusati possano essere sottoposti a interrogatorio o possano presentare dichiarazioni spontanee, riservandosi di valutare in seguito la possibilità di chiedere riti alternativi. Per tre imputati è stata richiesta l’adozione del giudizio abbreviato, condizionata alla presentazione di documenti. Le due persone che avevano presentato denuncia, avviando così l’inchiesta, ovvero padre e figlio, hanno manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento.