Intercettazioni, pedinamenti, geolocalizzatori sui veicoli: così è emersa la vicenda di mazzette, gare e assunzioni pilotate al Comune di Giugliano in Campania. Gli inquirenti sono stati con il fiato sul collo degli indagati per oltre un anno: secondo le prime informazioni, raccolte da Il Mattino, nel 2020 ci fu il primo passaggio di denaro 100mila euro per favorire l’appalto.
Mazzette, gare e assunzioni pilotate a Giugliano: come è emersa la vicenda
L’inchiesta su Teknoservice a Giugliano ha rivelato un sistema di mazzette e assunzioni pilotate. Dopo la sfiducia al sindaco Antonio Poziello nel febbraio 2020, le conversazioni tra Teknoservice e politici si sono intensificate. Poziello avrebbe fornito indicazioni per vincere l’appalto in cambio di sostegno elettorale. Gli investigatori hanno documentato lo scambio di denaro in quattro tranche, la prima di 100mila euro a giugno 2020 e l’ultima a novembre 2020.
Dopo le elezioni, la società ha avviato rapporti con il nuovo sindaco Nicola Pirozzi, concentrandosi sulle assunzioni. Gli inquirenti hanno scoperto una lista di nomi da assumere fornita dall’attuale maggioranza, oltre a quella di Poziello. Luigi Grimaldi, ex assessore all’Ambiente, avrebbe preteso soldi tramite il fratello della consigliera comunale Maria Vitiello. Questa settimana sarà cruciale per gli indagati, con interrogatori fissati per novembre. Il sindaco Pirozzi sta valutando se dimettersi prima dell’interrogatorio