L’ortopedico Luigi Ferrari è stato arrestato insieme al figlio nel mese di maggio. Sono accusati di aver tentato di traffico di insetti protetti. Recentemente, è stata emessa una condanna (la più severa mai inflitta nello Sri Lanka) che potrebbe tradursi in detenzione se non verrà saldata entro il 29 settembre.
Medico italiano arrestato col figlio in Sri Lanka per traffico di insetti protetti
Dovranno versare una sanzione di 180mila euro per il furto di farfalle. È una condanna molto pesante quella inflitta dalle autorità dello Sri Lanka nei confronti di Luigi Ferrari, un medico 68enne di Sassuolo, e di suo figlio, di 28 anni. Questa somma dovrà essere saldata entro il 29 settembre prossimo per evitare che la pena si trasformi in due anni di reclusione.
I Ferrari erano stati scoperti il 9 maggio scorso mentre uscivano dalla riserva naturale di Yala, dove si trovavano in vacanza. Nei loro zaini erano state rinvenute centinaia di farfalle custodite in barattoli di vetro, bustine e contenitori di plastica. Sono accusati di aver tentato di contrabbandare questi insetti protetti, cercando di portarli via dal Paese asiatico. Dopo alcuni giorni in stato di detenzione, i due sono stati posti agli arresti domiciliari per diversi mesi, fino all’udienza del 3 settembre tenutasi presso la pretura di Thissamaharama.
In quell’occasione, Ferrari senior e suo figlio sono stati condannati a pagamento della multa, che risulta essere la più alta mai inflitta in Sri Lanka. Gli imputati hanno anche dichiarato di non poter saldare immediatamente l’importo. Ora si trovano a rischiare il carcere: hanno tempo fino al 29 settembre per reperire 60 milioni di rupie (corrispondenti a circa 180mila euro). Fino ad allora, Ferrari e il figlio rimarranno ancora bloccati nel Paese.
Luigi Ferrari è un chirurgo ortopedico, specializzato nella cura dell’alluce valgo. Ma è anche un grande appassionato ed esperto di farfalle tanto da essere membro di un’associazione di entomologia modenese. Passione che ha finito per tradirlo. “È una persona seria e molto scrupolosa – aveva detto qualche giorno fa il presidente dell’associazione Entomodena– ha fatto soltanto l’errore di prenderle in un’area protetta”.