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Meloni apre la campagna elettorale ad Ancona: “Il video dello stupro? Non ho ragione di scusarmi”

L'apertura della campagna elettorale si è tenuta, oggi, martedì 23 agosto, alle 18, in Piazza Roma

Giorgia Meloni apre la campagna elettorale ad Ancona. Nel discorsi di apertura rimarca la sua posizione sul video dello stupro di Piacenza. Secondo la leader di Fratelli d’Italia, non deve scusarsi per aver ricondiviso il video, già messo in rete ed oscurato dai giornali.

Meloni apre la campagna elettorale ad Ancona

Poche ore fa si è tenuto il discorso di apertura della campagna elettorale. L’apertura si è tenuta oggi, martedì 23 agosto, alle 18, in Piazza Roma. Sono intervenuti, oltre a Giorgia Meloni, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Erano presenti i candidati al Parlamento di Fratelli d’Italia e dirigenti locali e regionali del partito. Il titolo della campagna è “Pronti a risollevare l’Italia“.

Il video dello stupro di Piacenza

Giorgia Meloni non ritiene di doversi scusare per il video pubblicato, sui suoi canali social, dello stupro avvenuto a Piacenza. “Ho pubblicato un video completamente oscurato preso da un quotidiano. Rimango colpita dalla polemica“, ha detto la leader di Fratelli d’Italia. “Quando il Pd ha pubblicato senza oscurare le immagini della morte di Alika a Civitanova Marche, perché non vi siete posti la questione?“, ha aggiunto la Meloni.

Scontro Meloni – Letta

Lo stupro di Piacenza è al centro della campagna elettorale. Centrodestra e centrosinistra si scontrano sulla scelta di Giorgia Meloni di pubblicare il video amatoriale circolato sui media, insieme alla condanna dello stupro subito da una donna ucraina all’alba di domenica da un richiedente asilo originario della Guinea.

Bugie e bieca propaganda” respinge le accuse la leader di Fdi, sotto tiro dei Dem anche per un messaggio, lanciato sempre sui social domenica, che proponeva la promozione dello sport per evitare le “devianze” giovanili.

È sui due fronti che si concentra una campagna elettorale sempre più polarizzata tra Letta e Meloni: il segretario Dem, dopo avere condannato la pubblicazione del video, lancia su Twitter l’hashtag ‘viva le devianze‘ per contrastare la posizione di Meloni.

In parallelo Fdi ribadisce il concetto, presentando un elenco che comprendeva droga, alcolismo, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, babygang, hikikomori“, associando una combo delle posizioni di Meloni e Letta. Un concetto, quello delle devianze, “da Ventennio”, attacca Laura Boldrini. Il post di Fdi viene poi rimosso, osserva il deputato Dem Filippo Sensi, ma “non basta, servono le scuse a chi è stato insultato e considerato deviante perché obeso o anoressico. Venitelo a dire alle famiglie che vivono questo sulla loro pelle..“.

La pubblicazione del video: “una seconda violenza”

Mentre la Lega rilancia la battaglia su quota 41 per la pensione, con il leader Matteo Salvini che ha contattato i sindacati, e l’Alleanza di Verdi e sinistra italiana rilancia sui ambiente e diritti, a partire dalla cittadinanza per gli immigrati di seconda generazione, a tenere banco rimane però la violenza sessuale di Piacenza. La donna, ricoverata in stato di choc, nel frattempo è stata dimessa dall’ospedale e la neo sindaca della città si dice pronta ad andarla a trovare e ad attivare il fondo regionale per le vittime di reato. Ma con la circolazione di quel video, affonda Katia Tarasconi, sta subendo “una seconda violenza. Ci sono indagini in corso. Mi domando: chi lo ha pubblicato lo avrebbe fatto lo stesso se la vittima fosse stata sua sorella o sua madre?“.

Il video era comparso già ieri su alcuni media, e quello ripostato da Meloni era “oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale” come sottolinea la presidente di Fratelli d’Italia, respingendo le accuse al mittente. “Mistificazioni”, “attacchi scomposti”, dicono le altre donne di Fdi, da Isabella Rauti a Ylenja Lucaselli.

La lesione della dignità non è la condanna di uno stupro, è lo stupro“, sottolinea Meloni rivolgendosi direttamente a Letta, che aveva invitato a “non superare i limiti della dignità e della decenza“, puntando il dito contro la leader di Fdi e la pubblicazione di un video “indecente e indecoroso”.

Una cosa “indegna”, anche per il leader di Azione Carlo Calenda. Ma il punto secondo Meloni, presa di mira da quasi tutto il centrosinistra a eccezione di Emma Bonino, è che “la sicurezza è fuori controllo, anche grazie alle surreali politiche di immigrazione” portate avanti in questi anni proprio dalla sinistra che “non spende una parola” né per la signora ucraina né per la “condanna del suo stupratore” ma “attaccano me”.

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