Cronaca

Meloni, nessuna modifica per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non vuole modificare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. La leader del partito Fratelli d’Italia, ha confermato nuovamente che parteciperà alle celebrazioni della strage di via D’Amelio a Palermo. Questo tragico evento, avvenuto 31 anni fa il 19 luglio, costò la vita al coraggioso magistrato Paolo Borsellino, una figura leggendaria che ha dedicato la sua esistenza alla lotta contro la mafia e il crimine organizzato. Giorgia Meloni è stata profondamente influenzata dal mito e dall’eredità di Borsellino, e il suo impegno nella continuazione di questa battaglia contro il malaffare rimane saldo.

Meloni, nessuna modifica per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa

La premier Giorgia Meloni ha ribadito che lei, cresciuta nel mito del giudice Paolo Borsellino e della lotta alla mafia, non mancherà alle celebrazioni della strage di via D’Amelio del 19 luglio.

Non sono mai mancata alle commemorazioni della strage di via d’Amelio e non mancherò neanche quest’anno“, afferma Meloni, smentendo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni secondo cui non avrebbe potuto partecipare alla commemorazione della strage in cui morirono Borsellino e gli agenti della sua scorta.

Meloni ne approfitta anche per placare le polemiche nate a seguito delle dichiarazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, deciso a rimodulare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. “Sul tema del concorso esterno io comprendo sia le valutazioni che fa il ministro Nordio, sempre molto preciso, sia le critiche che possono arrivare, mi concentrerei su altre priorità“, ha precisato la premier, in quello che sembra una sconfessione al Guardasigilli. Parole che lasciano intendere che, per ora, non è prevista alcuna modifica.

La proposta di Nordio

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato: “Il concorso esterno in associazione mafiosa è un ossimoro, è un concetto contraddittorio. Non esiste come reato, è una creazione giurisprudenziale“.

“Noi non vogliamo eliminare il concorso esterno – precisa Nordio -. Sappiamo che si può essere favoreggiatori all’esterno dell’organizzazione. Ma allora va rimodulato il reato che in questo momento non esiste. La fattispecie penale in questo momento non è strutturata. Pensare che si possa fare in questo modo un favore ai mafiosi è vuota metafisica“, ha detto il ministro della Giustizia durante l’evento Piazza Italia, del 13 luglio, organizzato dal coordinamento romano di Fratelli d’Italia a piazza Vittorio.

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