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Meteo, gli esperti: «Sarà l’inverno più freddo degli ultimi 25 anni»

L’Estate 2020 è ormai alle nostre spalle e il pensiero già si rivolge all’Inverno che verrà. Le temperature hanno iniziato a calare introducendo l’arrivo dell’Autunno ma come sarà il tempo quando il freddo conquisterà le nostre giornate?
La protagonista del prossimo Inverno potrebbe essere la neve, non solo nei Paesi europei ma anche in Italia. Tale ipotesi nasce da uno studio effettuato dai climatologi, i quali hanno scoperto una strana anomalia su un tratto particolare dell’Oceano Atlantico.

I ricercatori hanno notato, infatti, come una vasta area dell’Oceano compreso tra la Groenlandia sudorientale e l’Islanda stia registrando temperature di superficie in sensibile calo rispetto alle medie di riferimento.

In termini tecnici, questa bolla più fredda, viene chiamata “blob Atlantico”.

Meteo: Inverno 2020

Ebbene, i climatologi alle prese con questa scoperta ritengono plausibile che con il passare del tempo questa bolla possa causare un cambiamento della circolazione termoalina, ovvero di quella componente della Grande Circolazione Oceanica che subisce una variazione in base alla densità dell’acqua (variazione termica e di salinità).

Se ciò dovesse accadere, nei mesi e negli anni a venire, gli effetti si farebbero sentire anche in Italia. Per questa ragione l’Inverno 2020 potrebbe essere caratterizzato da temperature gelide e neve,

in quanto su tutta Europa affluirebbero masse d’aria sempre più fredde, provenienti direttamente dal Polo Nord. Per chiarezza, quello appena descritto è solo un possibile scenario:

dinamiche più precise sull’andamento del clima verranno elaborate con il passare delle settimane.

Le previsioni a lungo termine

Manca ancora tanto tempo, ma grazie alle proiezioni ufficiali sul lungo periodo del Centro Europeo, possiamo già iniziare a farci un’idea, a grandi linee, sul tempo che ci attenderà nel prossimo inverno: novità sulla neve o calma piatta con l’alta pressione?

Scopriamolo subito analizzando la prima proiezione ufficiale dei modelli a lungo termine.

Per poter tracciare una tendenza sulla prossima stagione invernale dobbiamo affidarci alle cosiddette previsioni stagionali, emesse dal Centro Europeo sulla base di diversi indici atmosferici: in sostanza, un tentativo di predire, con largo anticipo, l’andamento meteorologico a grandi linee su vaste scale areali.

Già nei prossimi mesi il tempo sul vecchio continente potrebbe essere influenzato dal fenomeno della Niña, con ripercussioni possibili anche sulla stagione fredda.

Dallo studio delle mappe ufficiali emerge chiaramente come tra dicembre e gennaio le temperature risulteranno oltre le medie climatiche di riferimento fino a +1°C.

Insomma, a livello generale, l’inizio dell’inverno non dovrebbe vedere valori troppo freddi. Da questo punto di vista si potrebbe dunque confermare il trend degli ultimi anni, quando abbiamo registrato solo rare ondate di gelo e isolati episodi di neve a bassa quota.

Naturalmente, ciò non esclude la possibilità di brevi, ma intensi, break polari, con masse d’aria gelida pronte a portare scompiglio prima sull’Europa centro-settentrionale, poi anche sul Mediterraneo (quindi anche su parte del nostro Paese).

Per quanto riguarda il tema delle precipitazioni, una costante anomalia negativa di pressione sul comparto alto Atlantico potrebbe favorire la formazione di frequenti perturbazioni, in grado di investire dapprima l’Europa occidentale e poi anche il nostro Paese. Per questo motivo le piogge (o le nevicate, qualora le temperature lo permettessero), potrebbero risultare in media o addirittura superiori su buona parte dell’Italia.

Ed infine, proprio nelle prossime settimane inizierà a formarsi il famoso Vortice Polare, una vasta area depressionaria semi-stazionaria sopra al Polo Nord, e con i suoi movimenti è in grado di sbilanciare le sorti della stagione invernale. Di questo vi terremo aggiornati con i futuri sviluppi.

Staremo dunque a vedere insomma come si comporterà la stagione invernale. Di certo, negli ultimi anni, è stata spesso deludente per gli amanti di freddo e neve, con ben poche occasioni rispetto al passato e parecchio lontana rispetto alle medie climatiche di riferimento.

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