Almanacco

La vita e la carriera dell’indelebile Mia Martini

Mia Martini è senza dubbio una delle più grandi cantanti della musica italiana, una voce unica, dai tratti malinconici, ma che arriva diritto al cuore. Le sue canzoni, tutte scritte a pennello per lei, richiamano la sua vita, la sua sofferenza e la sua solitudine.
Un’artista scomparsa prematuramente, preda delle sue debolezze e dei pregiudizi di una società che non l’aveva mai capita veramente, di quello che resta oggi, tanti ricordi e le canzoni di una donna che ha amato tanto.

Mia Martini, una delle più grandi cantanti della musica italiana

Domenica Rita Adriana Bertè, ma per tutti conosciuta come Mia Martini, nacque il 20 settembre 1947 a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria. I genitori erano Giuseppe Radames Bertè, insegnante di latino e greco, e Maria Salvina Dato, una maestra. Mia, era la secondogenita di quattro figlie, prima di lei c’è Leda, poi dopo di lei vengono Loredana e Olivia.


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Mimì e l’esordio musicale

Mimì, così soprannominata da tutta la famiglia, trascorse l’infanzia nelle Marche, per motivi di lavoro del padre, ed è proprio in questi anni che la giovane mostra una spiccata predisposizione per il canto.

Dopo diverse esibizioni a feste di paese e serate, Mia riesce a convincere la madre ad accompagnarla a Milano in cerca di un’audizione discografica. Erano gli anni ’60 e Mimì si stava finalmente affacciando ad un mondo che l’avrebbe stravolta per sempre.


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Grazie a Carlo Alberto Rossi, viene lanciata come ragazzina yé-yé; Mia interpreta brani come: Ombrello blu, con il quale partecipa al Festival di Pesaro; Come puoi farlo tu, con il quale vince, nel 1964, il Festival di Bellaria Ed ora che abbiamo litigato (1964) ma è con la canzone Il magone che riceva la vera notorietà.

Nel 1963, la giovane Mimì incide i primi 45 giri su etichetta CAR Juke Box. Nel 1966, invece, su consiglio di Rossi, firma per una casa discografica più grande, la Durium, con la quale pubblica Non sarà tardi / Quattro settimane, senza riscuotere particolare successo.

Trasferitasi a Roma con la madre e le sorelle, tenta di emergere nuovamente formando un trio con la sorella Loredana e l’amico Renato Fiacchini, che diventerà successivamente il famoso cantante Renato Zero, guadagnandosi anche da vivere con un modesto impiego presso il sindacato dei cantanti e dei cantautori.


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Nel 1969 sconta quattro mesi di carcere a Tempio Pausania per essere stata scoperta in possesso di una sigaretta di marijuana durante una serata in una nota discoteca in Sardegna.

La svolta musicale di Mia Martini

La vera svolta professionale arrivò negli anni ’70, l’incontro con l’avvocato Alberigo Crocetta, fondatore del Piper e scopritore di talenti come Patty Pravo, avrebbe portato la cantante alle vette del successo.

In questi anni scelse il suo nome d’arte, Mia Martini e cambia look. Mia come la sua attrice preferita, Mia Farrow, e Martini scelto fra le tre parole italiane più famose all’estero (spaghetti, pizza e Martini). Il suo look si fa più zingaresco, caratterizzato dai numerosi anelli e dall’immancabile bombetta.

Nel 1971 pubblica il suo primo album, Oltre la collina (1971), considerato tra i migliori lavori mai realizzati della discografia d’autore, in cui filo conduttore sono la disperazione e la solitudine giovanile; vengono affrontati, infatti, tematiche quali: la religiosità, la malattia e il suicidio.

Tra il 1972 e il 1973 Mia approda alla Ricordi ed è qui che vengono incisi due dei suoi brani più famosi: Piccolo uomo, scritta da Bruno Lauzi, su musica di Dario Baldan Bembo e Minuetto, scritto da Franco Califano e Dario Baldan Bembo.

Il brano sembrava esserle cucito addosso, il Califfo prese spunto dalle sue ultime vicende sentimentali e quella canzone, che parlava così tanto di lei, diventò un successo senza tempo.



Minuetto è in assoluto la sua canzone più venduta, le valse un nuovo disco d’oro e un disco di platino, nonché una seconda vittoria consecutiva al Festivalbar, toccata, prima di lei, solamente a Lucio Battisti. Il disco rimane nella top-ten dei 45 giri più venduti per 22 settimane di fila, raggiungendo la prima posizione, e risultando uno dei singoli di maggior successo del 1973.



Da questo momento, i suoi dischi e brani vengono tradotti anche all’estero, Germania, Spagna e in Francia, soprattutto, dove viene paragonata alla leggendaria Edith Piaf. Registra la cover Donna con te, che spopola in classifica e il referendum Vota la voce, indetto dal settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, la proclama cantante donna dell’anno.

Durante questi anni di grande successo commerciale, rompe gli accordi con la Ricordi per ritornare alla RCA, ma la casa milanese la cita in tribunale, ottenendo il sequestro di beni e guadagni, oltre al pagamento di un’altissima penale.

Con la RCA incide l’album Che vuoi che sia… se t’ho aspettato tanto (1976) che accoglie altri autori non ancora celebri, come Amedeo Minghi e Pino Mango. In Francia, il famoso cantautore e attore francese Charles Aznavour, dopo averla notata, la vuole con sé in un grande recital all’Olympia di Parigi ma lo spettacolo viene poi eseguito al Sistina di Roma.

Nel 1977 Mia Martini viene scelta per rappresentare l’Italia all’Eurofestival con la canzone Libera, piazzandosi al 13esimo posto, a prescindere dai risultati questa esibizione farà sì che il singolo venga tradotto quasi in tutto il mondo.

L’incontro con Fossati, Sanremo e gli ultimi anni

Durante gli anni  passati con il cantante Ivano Fossati, di cui si innamora durante la registrazione del disco Per amarti, vince il premio della critica al World Popular Song Festival Yamaha di Tokyo con il brano Ritratto di donna.

Sempre con Fossati, la Martini passa all’etichetta Warner e pubblica i dischi Vola e Danza, che contiene i successi firmati dal cantautore Canto alla luna e La costruzione di un amore.

Nel 1981 dopo l’operazione alla corde vocali, il suo timbro acquista delle tonalità più basse; di questo periodo è l’album Mimì, realizzato per la DDD con 10 brani quasi interamente scritti da lei e registrati tra Londra e gli USA con gli arrangiamenti di Dick Halligan.

Il ritiro dalle scene e Sanremo

Nel 1982 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano di Fossati, E non finisce mica il cielo, che inaugura il Premio della Critica. L’anno successivo la cantante si ritirerà dalle scene a causa da una diceria che legherebbe alla sua presenza eventi negativi.

Ritornerà sul palco dell’Ariston nel 1989, dopo che l’amico Renato Zero aveva convinto il direttore artistico, Adriano Aragozzini, a farla partecipare di nuovo. Mia Martini ritorna vittoriosamente sul palco del Festival con il brano Almeno tu, nell’universo che le fa ottenere un altro Premio della Critica.

Mia Martini incide nel 1989, per la casa Fonit Cetra, l’album Martini Mia…,  che si aggiudica il Disco d’oro, per le oltre 100.000 copie vendute. Con il brano Donna, estrapolato dall’album, partecipa, invece, al Festivalbar.

Nel 1990 la ritroviamo a Sanremo con il brano scritto da Franco Califano, La nevicata del ’56, vincendo il terzo Premio della critica.



Nel 1992 torna sul palco sanremese con un altro successo, Gli uomini non cambiano, arrivando seconda, dopo Luca Barbarossa. Nello stesso anno incide anche Lacrime, che le dà l’ultimo Disco d’oro e la fa diventare nuovamente rappresentante dell’Italia all’Eurofestival.



Nel 1993, durante gli anni di riavvicinamento con la sorella Loredana, duettano a Sanremo il brano Stiamo come stiamo senza ottenere i successi precedenti. L’anno dopo, nel 1994, incide per la casa RTI Music, La musica che mi gira intorno, in cui canta cover scelte tra i repertori di cantanti come Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Zucchero, Vasco Rossi, Lucio Dalla, Eugenio ed Eduardo Bennato.



Questo era solo uno dei suoi progetti iniziali, la cantante voleva inoltre riadattare altri autori e generi musicali diversi, come la musica classica napoletana, Pino Daniele per arrivare poi a Tom Waits e Billie Holiday.

Due mesi prima di morire aveva dichiarato di voler pubblicare un album alla luna. Nel 1996, inoltre, sarebbe dovuta avvenire una collaborazione con Mina. Tra le due cantanti vi era una profonda amicizia e stima, infatti Mia definì Mina come “la più grande artista che abbiamo in Italia”.

Dopo la tragica scomparsa della cantante sarà proprio Mina a dedicare un omaggio alla cantante e collega, infatti, nell’album Pappa di latte, viene inserita una sua personale versione di Almeno tu nell’universo.



La morte di Mia Martini

Già da diversi anni Mia Martini soffriva di un fibroma all’utero, avendo paura che la sua voce potesse venirne alterata, preferì non operarsi. Durante alcuni concerti del nuovo tour, venne ricoverata per due volte ad Acireale e Bari in seguito a forti dolori allo stomaco e al braccio sinistro.

Pochi giorni dopo, il 14 maggio 1995, dopo giorni di silenzio da parte dell’artista, il manager richiese alle forze dell’ordine di entrare nel suo appartamento a Cardano al Campo, in provincia di Varese.

Il suo corpo venne ritrovato riverso sul letto, in pigiama, con le cuffie nelle orecchie e il braccio direzionato verso il telefono. L’autopsia indicò come causa della morte un arresto cardiaco dovuto a overdose di cocaina.

I suoi funerali si tennero il 15 maggio nella chiesa di San Giuseppe a Busto Arsizio. La salma venne cremata su volontà del padre e le ceneri deposte nel cimiterio di Cavaria con Premezzo.

Sulla sua morte permane comunque un velo di mistero: la sorella Loredana ha accusato il padre, rendendo pubbliche le sue violenze su tutte le donne della famiglia. Ha inoltre sostenuto che il corpo della sorella, al momento della morte, era ricoperto di lividi.


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La vita privata e le curiosità sulla cantante

Mia Martini ebbe un solo grande amore: Ivano Fossati. I due artisti s’incontrarono per la prima volta nel 1977, creando fin da subito una grande sinergia.

Il loro rapporto andò oltre la relazione sentimentale, sfociando anche il un intenso connubio professionale. La loro relazione finì negli anni ’80, anche a causa dell’eccessiva gelosia dell’uomo, come confermato in alcune interviste dalla stessa Martini.


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Le curiosità sulla cantante:

  • Mia e la sorella Loredana sono nate lo stesso giorno a tre anni di distanza l’una dall’altra;
  • dal 1996 il Premio della Critica del Festival di Sanremo è intitolato alla memoria di Mia Martini;
  • sulla sua bara venne inserita la bandiera del Napoli, perchè la cantante era una grande tifosa della squadra azzurra;
  • sulla vita di Mia è stato girato un film nel 2019, intitolato Io sono Mia dove nelle vesti di protagonista, vediamo l’attrice Serena Rossi.

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