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Morta Michela Murgia, il racconto della madre: “Mi nascondeva la verità”

La madre di Michela Murgia ha saputo della morte della figlia da una amica e poi da giornali. Costanza Marongiu, la madre della scrittrice e attivista scomparsa l’11 agosto all’età di 51 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro, lo ha rivelato in una intervista al Corriere della Sera, spiegando: “Michela era malata da un anno e mezzo, ma aspettarmelo no, perché fino al giorno prima mi ha nascosto la verità. Mi diceva: sto migliorando. E io ci credevo. Poi una settimana fa ha smesso di rispondermi al telefono e ho capito che stava male“.

Morta Michela Murgia, il racconto della madre

La donna oggi non potrà prendere parte ai funerali della figlia che si terranno a Roma perché “le mie gambe sono quelle che sono“. Sarà presente il fratello, Cristiano, con la moglie Ida. È stata un’amica di Michela Murgia, Claudia, ad informare la famiglia del decesso della scrittrice.

Mi ha chiamato lei nella notte. E poi la televisione. È stato un colpo. Ieri (giovedì 10, ndr) è stata lei a chiamare Cristiano e a dirgli che se ne stava andando e che voleva solo che mi dicesse di stare tranquilla e di non piangere. Io non ho pianto, però così è anche peggio, perché mi sento un groppo al cuore che mi sta uccidendo”.

La scoperta della malattia

La signora Costanza ha ricordato le sensazioni provate quando, ad aprile, lesse l’intervista ad Aldo Cazzullo in cui la figlia ammetteva che il cancro era al quarto stadio e che le restavano mesi: “Mi tremavano le gambe, anche se della malattia lo sapevo già. Ma sono una mamma. Prima che la madre della scrittrice e della donna famosa, sono la mamma di mia figlia. Mi avvisava sempre delle interviste. Io rispettavo le sue scelte, tutte. In effetti la famiglia queer era il suo sogno, ha sempre voluto tanta gente intorno, voleva molti amici e cosa si può chiedere di più?”.

L’ultima chiamata con la figlia

“È stato una settimana fa. Mi ha detto che stava bene, che era serena. E che preferiva spostarsi a casa sua, morire a casa e non all’ospedale. E perché mi dici questo?, ho chiesto. E lei: mamma lo sai, può capitare in qualsiasi momento. Ecco, per me Michela non è andata via: lei è ancora qui. Ormai non posso più camminare, aspettavo che venisse di nuovo lei. Ma ha seguito i suoi sogni: voleva l’Orient Express e lo ha avuto, voleva andare in America e lo ha avuto. Per certi versi ero diventata secondaria: lei aveva fretta di fare le cose che non era mai riuscita a fare prima”.

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