I genitori di Michele Merlo, in arte Mike Bird, non si arrendono e vogliono sapere la verità sulla morte prematura del figlio, hanno infatti dichiarato: ”Andremo fino in fondo”. Continuano a nutrire dei forti dubbi sulla veridicità dei medici che lo hanno accolto poche ore prima della morte.
Michele Merlo: i genitori non si arrendono, vogliono la verità
Il padre di Mike Bird, ex concorrente di Amici morto lo scorso giugno, continua la sua battaglia per scoprire tutta la verità sulla morte del figlio e per capire a chi assegnarne la responsabilità. Secondo Domenico Merlo ci sono ancora troppi punti oscuri in questa tristissima vicenda, che andrebbero risolti il prima possibile. Intervistato nelle scorse ore dal Resto del Carlino, il padre di Michele è tornato a parlare della terribile tragedia che ha colpito la sua famiglia. Una scomparsa che si sarebbe potuta evitare. Tutta colpa del personale medico che non solo non si è occupato di lui nel modo adeguato, ma che l’avrebbe anche denigrato.
Al giornale, Domenico Merlo racconta: “Michele è stato rimbalzato da Cittadella a Bologna, bastava un emocromo per salvarlo”. Il papà di Michele Merlo prosegue il suo racconto con tutta l’amarezza del padre che ha perso un figlio così giovane, di soli 28 anni: “Gli venne prescritto un antibiotico, il giorno dopo il crollo. Ci fu un sanitario del 118 che diede a Michele del tossicodipendente“.
Le parole del papà di Michele
Parlando del caso, Domenico Merlo ha commentato: ”Per me un colpo al cuore. Mi domando per quale motivo? Mi aspettavo che la Procura di Bologna andasse avanti, che i Nas accertassero eventuali responsabilità di quei sanitari che hanno visitato Michele. Oggi mi si dice che una volta arrivato all’ospedale di Vergato tutto era già compromesso. Bene, allora perché un dirigente medico del decimo piano del Maggiore, davanti al sottoscritto e a tutti i miei parenti, chiese scusa a nome suo e di tutta la categoria? Di cosa si scusò se non è venne sbagliato niente? Io e la mia famiglia non cerchiamo vendette, nemmeno soldi, ma la verità sì. Se qualcuno ha sbagliato dovrà pagare e noi andremo fino in fondo”.