I giudici della Corte di Appello di Roma ha sospeso la convalida dei trattenimenti: così i 43 migranti che erano stati trasferiti in Albania nella giornata di martedì ritornano in Italia. I giudici hanno deciso di rinviare la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Foti commenta: “Una decisione sorprendente, il governo procederà”.
Migranti, sospesa convalida dei trattenimenti in Albania
Per i 43 migranti trasferiti in Albania martedì scorso, la Corte di Appello di Roma ha sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti, rimettendo la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Con la sospensione della decisione, al termine dei termini per la convalida, i migranti, provenienti da Bangladesh ed Egitto, potranno tornare in Italia. Il rientro è previsto per domani. La motovedetta della Guardia Costiera dovrebbe arrivare al centro in Albania domani alle 12, con l’arrivo dei migranti a Bari previsto per la serata.
La decisione è coerente con quelle prese a partire dal 18 ottobre scorso, quando i giudici della sezione specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Roma non hanno convalidato i trattenimenti disposti dalla questura di Roma per i primi migranti trasferiti nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader.
Il provvedimento
“La Corte intende porre alla Corte di Giustizia una questione pregiudiziale riguardante la possibilità di designare un Paese come sicuro, nel caso in cui le condizioni sostanziali per tale designazione non siano soddisfatte per determinate categorie di persone. Infatti, diversi giudici italiani hanno interpellato la Corte di Giustizia, esprimendo dubbi sulla qualificazione di un Paese di origine come sicuro quando esistono esenzioni per specifiche categorie”, affermano i giudici della Corte di Appello di Roma in uno dei provvedimenti con cui hanno sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti, rinviando gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per i 43 migranti.
Infine, la Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria del 30 dicembre 2024, ha deciso di rinviare la causa a un nuovo ruolo, in attesa della pronuncia della Corte di giustizia riguardo al rinvio pregiudiziale disposto in un altro procedimento principale. La Corte ha ritenuto opportuno contribuire al dibattito in corso, senza però formulare principi di diritto, sottolineando l’importanza di attendere il pronunciamento.
Secondo i giudici della Corte di Appello, “il processo deve essere sospeso in attesa della decisione della Corte di Giustizia. Poiché la sospensione rende impossibile rispettare il termine di quarantotto ore previsto per la convalida, è necessario disporre la liberazione della persona trattenuta, come affermato più volte dalla Corte Costituzionale in situazioni simili, in cui è stata sollevata una questione di legittimità costituzionale durante i procedimenti di convalida di arresto. Infatti, l’articolo 14, comma 4, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, stabilisce che la perdita di efficacia del trattenimento è legata all’assenza, per qualsiasi motivo, di un provvedimento di convalida entro quarantotto ore dalla richiesta.”
La reazione del governo
“La decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di sospendere il trattenimento dei migranti trasferiti in Albania è sconcertante e mina l’iniziativa del governo Meloni, che mira a garantire una gestione più efficace dei flussi migratori”, afferma Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr. “Assistiamo all’ennesima affermazione da parte di una parte della magistratura che intende stabilire quali Paesi siano considerati sicuri, sostituendosi al governo, che è l’autorità competente in materia. In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Ue riguardo ai Paesi sicuri, il governo Meloni continuerà con determinazione a realizzare le riforme promesse ai cittadini, rispettando pienamente il mandato ricevuto dagli italiani”, aggiunge.