Cronaca

Ragazza aggredita da militanti neofascisti: la protesta del collettivo

La notte del 29 aprile, una ragazza è stata aggredita da tre militanti neofascisti, nel centro di Milano. Il collettivo Rete Studenti Milano ha denunciato l’accaduto sui social e ha mostrato vicinanza alla giovane, di cui non si conosce né l’età e neppure il nome.

Ragazza aggredita da militanti neofascisti: la protesta del collettivo Rete Studenti Milano

Il collettivo Rete Studenti Milano ha denunciato l’aggressione ai danni di una ragazza su Facebook:

Nella notte del 29 aprile, data nazionale di ritrovo delle realtà neofasciste in occasione della commemorazione della morte di Sergio Ramelli, una ragazza, che chiameremo Z per questioni di tutela , è stata aggredita sotto casa da tre militanti neofascisti.

Nel post si apprendono i dettagli dell’aggressione:

Dopo essere stata chiamata per cognome, Z è stata immobilizzata e colpita con forti ginocchiate sulla schiena e schiaffi al volto, mentre le venivano urlati insulti di sfondo politico. Dopo la violenza è riuscita a scappare ed in pronto soccorso le è stato chiesto di sporgere denuncia.

Il collettivo è vicino alla ragazza e denuncia duramente quanto accaduto:

Denunciamo pubblicamente questo fatto poiché riteniamo necessario mettere a conoscenza tutt* di questa violenza.

Quello che Z ha subito il 29 è un attacco squadrista organizzato e premeditato, volto a colpire una studentessa minorenne perchè antifascista.

Non è concepibile che una ragazza delle superiori debba aver paura di tornare a casa, di essere seguita e picchiata da uomini adulti.

La paura e l’indifferenza alimentano il fascismo e non siamo disposti a temere di camminare per le nostre strade a causa delle loro azioni violente.
Il fascismo è un crimine e chi ne mette in atto i metodi è un verme, un codardo, e la nostra risposta deve essere collettiva e determinata.

Chiamiamo tutte le realtà milanesi antifasciste in via Beroldo, sabato 13 maggio alle ore 17, in solidarietà a Z. Scriviamo questo comunicato a qualche giorno dell’accaduto, la nostra priorità in questo tempo è stata la tutela della compagna.