Cronaca

Milano, sindacalista assolto da accusa di violenza sessuale su una hostess: “Lei ha detto no solo dopo 20 secondi”

Scafati padre figlio condannati estorsione
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La Corte d’Appello di Milano ha assolto un sindacalista dall’accusa di violenza sessuale su una hostess: “Lei ha detto no solo dopo 20 secondi”. Una finestra di tempo considerata troppo ampia per condannare l’uomo.

Milano, sindacalista assolto da accusa di violenza sessuale su una hostess

La Corte d’Appello di Milano ha depositato le motivazioni della sentenza con cui a giugno ha confermato l’assoluzione per un ex sindacalista dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di una hostess. La donna ha detto “no” dopo venti secondi, una finestra di tempo considerata troppo ampia per condannare l’uomo.

Dal processo emerge “come l’imputato non abbia adoperato alcuna forma di violenza – ancorché si sia trattato, effettivamente, di toccamenti repentini – tale da porre la persona offesa in una situazione di assoluta impossibilità di sottrarsi alla condotta”, si legge nelle carte. Condotta che “non ha (senz’altro) vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per una finestra temporale”, “20-30 secondi”, che “le avrebbe consentito anche di potersi dileguare”.

“La sentenza della Corte d’Appello è ancora più chiara a proposito della totale insussistenza del reato di violenza sessuale a carico del mio assistito Raffaele Meola”. Lo spiega l’avvocato Ivano Chiesa, che assiste l’ex sindacalista assolto. “I giudici di secondo grado scrivono che non c’è stata violenza, che non c’è stata minaccia, che non c’è stato abuso di autorità – chiarisce il legale – e che non c’è stato nemmeno un atto repentino che avrebbe rilevanza penale perché la persona offesa ha avuto tutto il tempo per manifestare il proprio dissenso”.

Milano