A seguito delle minacce e degli insulti diretti alla senatrice Liliana Segre, la procura di Milano ha aperto un’inchiesta. Tra gli indagati c’è anche chef Rubio, già denunciato per istigazione all’dio raziale nel 2019.
Minacce a Liliana Segre: aperta un’inchiesta
La procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti con le ipotesi di reato di minacce e diffamazione aggravate dall’istigazione all’odio razziale dopo che la senatrice Liliana Segre ha denunciato una serie di minacce e insulti online. Tra le persone denunciate dalla senatrice a vita ci sarebbe anche Chef Rubio.
Le indagini
Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Milano Marcello Viola e dal pm Nicola Rossato, sono state affidate alla sezione Indagini telematiche del Nucleo investigativo dei carabinieri al fine di identificare gli autori delle minacce.
Carrai contro Rubio
“Lo Chef Rubio dovrebbe almeno conoscere la storia prima di accostare il sionismo al regime fascista”. Lo afferma, in una dichiarazione, Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia, esprimendo “solidarietà alla senatrice Segre per gli attacchi subito da Gabriele Rubini in arte Chef Rubio, personaggio televisivo che nel suo profilo Twitter scrive: ‘sionismo = mafia, genocidio, pulizia etnica, occupazione, colonialismo, apartheid, razzismo, fascismo, suprematismo”.
I “precedenti” di Chef Rubio
Chef Rubio già nel 2019 era stato denunciato per istigazione all’odio razziale per un tweet in cui definiva “abominevole” lo stato di Israele. Ad aprile aveva attaccato la senatrice a vita definendo “vergognoso” il “silenzio sistematico” su quella che lui stesso bollava come “pulizia etnica” contro i palestinesi nello stato di Israele.