Cronaca

Minori armati, il Tribunale accelera: processi immediati e genitori sotto esame

giustizia-tribunale-2

Il Tribunale per i Minorenni di Napoli adotta una nuova strategia per combattere la violenza minorile, introducendo processi per direttissima per i minori trovati armati e aumentando la responsabilizzazione delle famiglie, sotto la guida del presidente Paola Brunese e della procuratrice Patrizia Imperato.

Minori armati, il Tribunale accelera, processi immediati

Procedimenti per direttissima e responsabilità genitoriale a rischio. Una rivoluzione nei Tribunali: condanne rapide per i minori trovati armati
Un cambio di passo deciso nella lotta alla violenza minorile. Il Tribunale per i Minorenni di Napoli introduce una strategia inedita per contrastare il fenomeno delle baby gang e il possesso di armi tra adolescenti. Processi per direttissima e maggiore responsabilizzazione delle famiglie: è questa la nuova linea voluta dal presidente Paola Brunese e dalla procuratrice Patrizia Imperato. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.

Le novità principali:

  • Stop ai fascicoli che finiscono nel nulla: ora i minori trovati con coltelli o pistole replica senza tappo rosso vengono processati immediatamente.
  • I genitori convocati in aula: devono nominare un avvocato e presenziare alle udienze, assumendosi le proprie responsabilità.
  •  Rischio sospensione della patria potestà: se il minore dovesse essere recidivo, il Tribunale potrebbe valutare la revoca della responsabilità genitoriale.
  • Istruttoria approfondita: oltre alle indagini dei carabinieri, gli assistenti sociali verificano la situazione scolastica e familiare dei ragazzi coinvolti.

I primi casi: quattro ragazzi a processo e genitori in Tribunale

Venerdì scorso si è tenuta la prima udienza con il nuovo protocollo. Quattro minorenni, trovati in possesso di armi, sono stati processati per direttissima. I loro genitori sono stati costretti a presentarsi in aula e a nominare un avvocato.

Cosa è emerso: tre ragazzi avevano con sé coltelli, uno una pistola senza tappo rosso. Due di loro avevano già abbandonato la scuola, risultando nel registro delle dispersioni scolastiche della Prefettura. Le famiglie sono state sottoposte a indagini sociali per valutare eventuali responsabilità. Il messaggio è chiaro: non ci saranno più scappatoie per i minori che girano armati.

Un modello di giustizia minorile che punta alla prevenzione

Non solo punizioni, ma prevenzione e recupero. Il Tribunale dei Minori ha previsto un’udienza mensile dedicata ai casi di minori armati, con l’obiettivo di responsabilizzare i genitori, mettendoli di fronte alle conseguenze delle loro scelte educative, e indagare sulle condizioni familiari e scolastiche, attivando percorsi di recupero per i ragazzi coinvolti. Impedire che questi episodi vengano archiviati, creando un effetto deterrente per altri giovani.

Un esempio recente: Sabato scorso in piazza Dante, un tredicenne è stato fermato con un coltello. Anche se non imputabile per la sua età, il Tribunale non si è limitato a una segnalazione: sono scattate verifiche sulla famiglia e sulla sua situazione scolastica. L’obiettivo finale è quello di intervenire rapidamente prima che questi giovani finiscano nel circuito della criminalità organizzata.

Un segnale forte contro la violenza giovanile

Questa nuova linea d’azione segna un cambio di paradigma nella giustizia minorile: non più solo segnalazioni e fascicoli dimenticati, ma azioni immediate e mirate per contrastare il fenomeno delle baby gang e dei minori armati. La speranza è che il modello adottato a Napoli possa essere esportato in altre città, diventando un riferimento nella lotta alla criminalità giovanile.

aggressionicondanneminori