Resta un vero Mistero l’omicidio di Romina Del Gaudio, 19 anni, di Napoli. La mattina di venerdì 4 giugno 2004 va a lavoro, ma a fine giornata non torna a casa. Quaranta giorni dopo, nelle campagne di San Tammaro (CE), viene ritrovata cadavere.
Un vero mistero quello che da 18 anni circonda l’omicidio di Romina Del Gaudio, età 19 anni, altezza 1,66 cm, occhi castani, capelli castani, professione Promoter Wind. Al momento della scomparsa indossava, blue jeans, maglietta scura, scarpe da ginnastica bianche e chiodo in pelle nero. E’ scomparsa nella giornata di venerdì 4 giugno 2004 da Aversa, in provincia di Caserta. Nel mese di luglio, circa 40 giorni dopo la scomparsa, in seguito ad una telefonata anonima, indirizzata ai carabinieri, il corpo senza vita di Romina viene trovato in località Carditello, di San Tommaso (Caserta), insieme ad alcuni indumenti ed oggetti attribuibili alla vittima.
Chi è Romina Del Gaudio?
Romina Del Gaudio è figlia di Grazia Gallo e Gennaro Del Gaudio. Quando Romina ha 4 anni, il papà si separa da Grazia e va a vivere in Germania, a Francoforte. Ma Gennaro e Romina rimangono in contatto e si sentono. Romina cresce a Napoli nel quartiere Arenella, dove vive con la mamma. Tutti i familiari e gli amici la descrivono come una persona molto attiva, allegra e piena di vita e gentilezza. Una ragazza che attira a sé simpatia e affetto, come una calamita. La famiglia di Romina è umile, lei è molto resiliente e a 19 anni vuole dare il suo contributo. Si diploma, si mette subito in cerca di un lavoro e trova impiego come promoter presso una nota azienda di telefonia, la Wind.
Cosa sappiamo
Romina lavora come promoter per la Wind, nota azienda di telefonia. Il lavoro consiste nel fare promozione dei servizi dell’azienda sul territorio e proporre contratti a negozianti, porta a porta. Come tutti i giorni, Romina saluta la mamma, Grazia, esce di casa e va a lavoro. Raggiunge i colleghi e si organizza per iniziare la giornata lavorativa. Nel briefing del giorno prima, era stata decisa una destinazione diversa da quella che effettivamente raggiungeranno il 4 giugno. Ma è lavoro e si parte per Aversa. Giunti in paese, fanno colazione tutti insieme e poi decidono le diverse zone da dividersi. Romina copre via Garibaldi, piazza Vittorio Emanuele III, via Andreozzi e via Roma.
rima di iniziare il giro, si danno appuntamento per il pranzo alle 13:30 in Piazza Municipio. I colleghi di Romina, alle 13:30 si ritrovano in piazza come concordato precedentemente, ma lei non c’è. Alle 13:45 le inviano il primo messaggio, al quale non risponde. Rosa, una collega, allora le telefona, ma Romina non risponde, allora la collega per circa un’ora riprova sperando in una risposta, ma invano. Verso le 15:30 il telefono di Romina risulta spento e i colleghi iniziano a cercarla per le strade di Aversa, ma di Romina nessuna traccia. Verso le 18 tornano a Napoli senza di lei. Da quel momento di Romina Del Gaudio non si hanno più notizie.
Le indagini sull’omicidio
La procura incaricata delle indagini è quella di Santa Maria Capua Vetere (CE). Il pubblico ministero ha iscritto i primi nomi nel registro degli indagati sulla scorta di prove investigative, una lettera anonima e del DNA, portate all’attenzione delle autorità dall’avvocato di parte civile, Francesco Stefani, incaricato dalla famiglia di Romina. I carabinieri della Procura, inoltre, stanno cercando di rintracciare il padre della ragazza che da tempo è irreperibile. Gennaro Del Gaudio vive in Germania.
All’epoca dei fatti fu interrogato, quando arrivò per il funerale della figlia. «Parlava un dialetto napoletano molto stretto, era ben vestito e cosa importante, nonostante lavorasse in Germania, l’uomo ammise di conoscere parecchi personaggi legati ai clan dei Casalesi ed era ad Aversa, proprio nei giorni quando fu uccisa la figlia». Questo, per gli investigatori, fu sufficiente per predisporre altre indagini e approfondimenti.
A tal proposito va fatto presente che gli inquirenti, ritenendo necessari ai fini delle indagini, approfondimenti sulla persona di Gennaro Del Gaudio, per meglio chiarire alcuni aspetti della sua vita in Germania, inviarono regolare rogatoria alle autorità del governo in questione. La Procura Generale tedesca respinse la richiesta. Agli inquirenti italiani fu negato il permesso di effettuare ogni tipo di attività investigativa, e nei confronti di cittadini tedeschi, e sul suolo tedesco. Questo rese quasi impossibile proseguire su quella pista.
Il Mistero
Un ragazzo, vicino di casa di Romina, probabilmente invaghito di lei, fa una strana telefonata alla nota trasmissione televisiva “chi l’ha visto?”, tre giorni dopo la scomparsa di Romina. Afferma di averla vista alla stazione di caserta con un gruppo di ragazzi punk. Poi, convocato e interrogato dai carabinieri, in modo molto confuso ammetterà di aver mentito. Inoltre, per crearsi un alibi trascina nel “macabro giuoco” un suo amico. Vengono poste sotto sequestro le automobili dei due e fatte le analisi forensi del caso.
I due forniscono anche un campione del loro DNA. Alla fine delle analisi, nessun “match,” i due vengono cancellati dal registro degli indagati. C’è un altro particolare che ha insospettito gli inquirenti, quando il vicino di Romina viene interrogato, risponde in modo confuso, ma c’è una frase che desta sospetti, dice: <<(...) vuoi vedere che mo gliel’ho data io la coltellata? (...)>>, inoltre fa riferimenti a cose che solo una persona direttamente coinvolto nei fatti poteva sapere, a parte gli inquirenti.
Sono trascorsi circa 18 anni e le tecniche scientifiche forensi, dal 2004 ad oggi, hanno avuto una enorme evoluzione. E’ di concerto che le parti in causa ritengano necessario riesaminare tutti i reperti, perché oggi sicuramente potrebbero dare più risposte a tanti interrogativi. Uno di questi è uno sleep da donna, un tanga di colore nero, trovato a circa 100 metri dal corpo di Romina e dagli altri oggetti presenti sulla scena del crimine. Su questo tanga, viene rinvenuto DNA solo maschile e non vi è traccia del DNA di Romina.
Questo è un elemento che dovrà essere approfondito e chiarito. Il tanga sarebbe stato attribuito a Romina, ma è molto difficile, fa notare la dott.ssa Luisa D’Aniello, Criminologa che fa parte del pool investigativo del sig. Ciro Gallo, che un indumento così intimo, indossato, usato da una persona, poi, non ne presenti nessuna traccia. Prosegue, sottolineando che all’epoca dei fatti il DNA dei due ragazzi, fu confrontato con quello ritrovato sul tanga e non trovando corrispondenza furono scagionati.
Quindi, le indagini e gli esami sarebbero da rifare. Conclude la dott.ssa D’Aniello, che se si dovesse escludere il tanga dalla scena del crimine, cioè, se si dovesse determinare che quell’elemento non c’entra nulla con la scena del crimine, allora, tutto assumerebbe un’ altra forma e bisognerà osservare tutto da un altro punto di vista.
La lettera anonima e le telefonate
Alla nota trasmissione di Rai3 “chi l’ha visto?”, condotta da Federica Sciarelli, venne recapitata una lettera anonima, nella quale si faceva riferimento all’avvistamento di Romina in piazza Municipio, ad Aversa. Verso le 15. Nella missiva si riportava precisamente un numero di targa, di una macchina nera e la descrizione di una scena. Una ragazza, presumibilmente Romina, importunata e forse minacciata da due o più individui.
Due di certo, che davano l’idea di essere padre e figlio, in quanto, il/la testimone riportava una parte di conversazione che ha potè ascoltare, e nella quale uno dei due diceva: “aspetta un attimo papà!”. Il nuovo pool investigativo di Ciro Gallo, ha potuto verificare che l’auto appartiene effettivamente ad una persona fisica, esistente, che sebrerebbe essere coinvolto in un altro omicidio, quello di Cinzia Santulli, ritrovata uccisa con 41 coltellate nel suo appartamento di Aversa, nel 1990.
Il padre di Romina, Gennaro Del Gaudio
Al tempo dell’omicidio, Gennaro doveva comparire come testimone in un processo in Germania, per una truffa assicurativa da 150.000.000 di lire.
Si è ipotizzata la pista della vendetta trasversale, in quanto anche se viveva in Germania, il papà di Romina, ogni tanto le faceva recapitare da due suoi amici, una 100.000 lire. Secondo una dichiarazione della mamma, uno di loro era scuretto di pelle e ben piazzato e l’altro più slanciato. Uno aveva una macchia grande di colore nero e l’altro aveva una berlina di colore grigio metallizzato.
Il giorno prima della scomparsa di Romina, a Parete, paese confinante con Aversa, una collega di Romina, molto somigliante a lei, ha subito un tentativo di rapimento. Due persone, uno con pelle scura e di corporatura robusta e uno più longilineo, hanno tentato di prenderla con la forza e trascinarla in una macchina, una berlina grigia metallizzata, dove li attendeva un terzo uomo al volante, pronto a partire. Tutto è stato sventato dalle forti grida della ragazza e dal dentista, che udendo le grida si è fiondato in strada per intervenire in qualche modo, ma arrivato sul posto, i tre ignoti hanno deciso per la ritirata, hanno lasciato la ragazza, ma non senza puntare e agitare una pistola, come invito al silenzio assoluto.
Come è morta
Secondo le diverse autopsie e le analisi che è stato possibile effettuare, ad uccidere Romina Del Gaudio sono state due ferite da arma da fuoco calibro 22 alla testa e una coltellata alla schiena. Alcune testate giornalistiche hanno parlano di stupro, ma lo stato del corpo, quando è stato ritrovato, non ha permesso e tutt’ora non permette di stabilire se ha subito violenza sessuale. Sulla scena del crimine c’erano: blue jeans, maglia scura, scarpe da ginnastica bianche, reggiseno tagliato, cartellina con i contratti, i documenti e il tesserino lavorativo di Romina.
Sono stati anche trovati oggetti che devono essere sottoposti a nuove indagini, come un abbonamento per una piscina comunale del posto e un oggetto, un prodotto, che non è possibile acquistare in Italia. Dopo tre richieste di archiviazioni, dopo tre istanze presentate e per tre volte accettate, le indagini sull’omicidio di Romina Del Gaudio sono aperte, anzi, La Procura e tutte le Forze impegnate stanno rispondendo a nuovi impulsi con energia, infatti è stata disposta la ripartenza delle indagini da zero. Inoltre è stata disposta la completa secretazione delle indagini.
La mamma, Grazia Gallo purtroppo è morta. A continuare la lotta per la ricerca della verità sull’assassinio di Romina Del Gaudio c’è lo zio Ciro Gallo, che ha creato un vero gruppo di esperti che stanno ottenedo ottimi risultati.Si riparte da zero, ma gli ingranaggi della macchina per la ricerca della verità sono in perpetuo moto. Anche se questo, per il momento, resta un Mistero campano.