Inchiesta

Il mistero della scomparsa di Domenico Salvi

Resta un vero mistero la scomparsa di Domenico Salvi, 34 anni, di Villaricca in provincia di Napoli. Al momento della scomparsa indossava: pantaloni tipo “pinocchietto” in tessuto jeans di colore bianco, una maglia di colore blu; scarpe da tennis, occhiali da sole graduati e occhiali da vista, un portafoglio da uomo con documenti e denaro. Verso le 12 di venerdì 8 luglio 2011 viene visto nelle vicinanze di casa sua alla guida della sua macchina, una Fiat Punto Multijet grigia.
empre a bordo della stessa autovettura, si sposta e va alla sala giochi del paese che è solito frequentare e intorno alle 13:30, riparte e scompare nel nulla. Nel primo pomeriggio dello stesso giorno, i dipendenti di alcune attività di Giugliano in Campania (NA), segnalano alle autorità un veicolo in fiamme, in via Ripuaria, una zona periferica nelle vicinanze di una cava. Dopo i primi accertamenti sulla targa, i Carabinieri confermano che l’auto appartiene a Domenico Salvi.

Chi è Domenico Salvi?

Domenico Salvi ha 34 anni ed è una persona scherzosa e vivace. Affettuoso con la mamma Anna e la sorella Clemenzia. In passato, da ragazzo, ha avuto dei precedenti con la legge legati all’uso di sostanze stupefacenti e a causa di qualche bravata. Domenico, però, non è pericoloso, non ha contatti con la malavita e non conduce quel tipo di vita. E’ una persona buona, semplice e legata alla famiglia. La mamma Anna ha cresciuto entrambi i figli da sola, con tanti sacrifici e Domenico la ricambia con abbracci e baci, con amore. Anna è molto apprensiva con Domenico e ci scherzano sù. La famiglia, gli amici e tutti quelli che lo conoscono escludono l’allontanamento volontario, non l’avrebbe mai fatto.

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La scomparsa: cosa sappiamo

La mattina di venerdì 8 luglio 2011, intorno alle 8, Domenico Salvi esce di casa e dice alla mamma che vuole far lavare l’auto e si trattiene fino alle 10 presso un autolavaggio che si trova proprio sotto la sua abitazione. Intorno alle 12, il fidanzato della sorella Clemenzia, riferisce di averlo visto, in macchina, a poca distanza da casa. Poi, Domenico si reca in una sala giochi che frequenta. Un dipendente e il gestore del locale confermano che Domenico è stato lì fino alle 13:30 circa, poi è ripartito. Qualche ora dopo, la sua Fiat Punto viene ritrovata a Giugliano in Campania (NA), in una zona periferica, completamente carbonizzata e di Domenico Salvi nessuna traccia.

Il Mistero

Nell’immediatezza del ritrovamento dei resti carbonizzati dell’auto, gli organi di competenza non ritennero necessario il sequestro del rottame. Per effettuare eventuali e più approfonditi accertamenti, probabilmente i reperti erano troppo degradati. Purtroppo gli esperti ritengono che impronte digitali e altre tracce di simile tipologia vengano letteralmente distrutte dal fuoco, ma è pur vero che sotto altri aspetti ulteriori accertamenti sarebbero stati utili ad avere informazioni di altro tipo. Ad esempio la distanza dei sedili del guidatore dallo sterzo o quello del passeggero.

La sorella di Domenico Salvi,Clemenzia, ci tiene a sottolineare che quando è giunta sul posto ha notato che il sedile del guidatore era regolato tutto indietro e questa non era la posizione usuale di Domenico, perché di corporatura esile e non molto alto, quindi tendeva a posizionare il sedile in avanti, sotto allo sterzo. Clemenzia ipotizza che alla guida ci potesse essere un’altra persona, probabilmente di statura più alta. Ma questo spettava ad Operatori competenti ed esperti della Scientifica e Consulenti Tecnici verificarlo.

Purtroppo non è più possibile farlo. Fattostà che venne disposto l’immediato smaltimento del veicolo in quanto ritenuto rifiuto tossico, inoltre, mentre la famiglia si organizzava per rimuovere i resti dell’auto, dopo una settimana circa dagli avvenimenti, i rottami scomparvero del tutto. Ad oggi non si hanno informazioni relative ai resti della macchina di Domenico Salvi né da parte dei familiari né da parte delle autorità.

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Le indagini

Ventiquattro ore dopo i fatti, le Autorità accolgono la denuncia di scomparsa di Domenico Salvi fatta dai familiari e viene aperto un fascicolo. Vengono seguite diverse piste e fatte le verifiche del caso. Nel fascicolo ci sono anche intercettazioni telefoniche e delle lettere anonime inviate agli uffici degli inquirenti e delle Forze dell’Ordine. La Procura di Napoli, dopo quasi 12 anni e dopo tutti gli sforzi profusi, non ha avuto riscontri positivi e decide di archiviare il caso:

<< (...) Il Pubblico Ministero ha ritenuto che il lungo tempo trascorso non consente di ottenere ulteriori elementi di supporto alle tesi investigative. (...) >>.

Ma aggiunge anche nella disposizione di archiviazione:

<< (...) Le indagini sulla scomparsa e presumibilmente sull’omicidio di Domenico Salvi, laddove dovessero emergere nuove forme di prova, potranno essere agevolmente riaperte (...) >>.

Il caso della scomparsa di Domenico Salvi resta senza risposte ed è di certo un vero Mistero Campano.

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