Resta un vero mistero la scomparsa di Marzia Capezzuti, 29 anni, originaria di Milano, che da martedì 1°giugno 2021 è scomparsa da Pontecagnano Faiano (SA) e da allora non si hanno più sue notizie.
Chi è Marzia Capezzuti
Marzia Capezzuti è una donna di 29 anni, ma allo stesso tempo è una “piccola fanciulla.” A descriverla così sono i genitori. Il papà si chiama Ciro Capezzuti e la mamma, Laura Vincitore. I genitori sono separati e la mamma ha un nuovo marito, Vincenzo Agosti. Marzia nella sua vita ha dovuto affrontare diverse prove, già da piccola, ha dovuto fare i conti con la separazione litigiosa dei genitori ed è Ciro Capezzuti che cerca l’intervento dei servizi sociali.
Marzia trascorre tanto tempo in istituti e case famiglia fino ai 18 anni, quando finalmente va a vivere proprio con il papà, ma il rapporto è insofferente, conflittuale. Marzia vuole fare tutte le cose che vogliono fare tutte le ragazze della sua età, ma lei è particolarmente fragile. Per questo motivo l’Inps le riconosce una pensione di invalidità. Ciro fa anche richiesta al Tribunale per essere suo tutore, ma la richiesta viene rigettata. Un giorno, Marzia conosce un ragazzo in rete e dice di essersi innamorata e Ciro cerca di dissuadere sua figlia dal prendere così avventatamente la cosa, ma ne nasce una discussione, che sfocia in una lite e fra paroloni e forse un ceffone, lei fa le valigie e va via di casa.
Marzia, quindi, si trasferisce a Pontecagnano Faiano (SA) nel 2017, ma la storia con la persona conosciuta in rete dura poco. Poi, conosce Alessandro e con lui le cose sembrano funzionare, sembra l’inizio di una nuova vita, ma purtroppo, Alessandro nel 2019 muore di overdose. Marzia resta a Pontecagnano Faiano e va a vivere in casa della sorella di Alessandro, Barbara e la sua famiglia. Nonostante la perdita del suo amore e i problemi di tutti i giorni, tutto appare normale, fino al giorno della sua scomparsa.
Cosa sappiamo
Gli ultimi contatti con Marzia Capezzuti, la mamma Laura e il papà Ciro, li hanno fra giugno e luglio 2021, tramite telefonate. Nello stesso periodo, tramite WhatsApp, Marzia invia una sua foto con una dedica scritta “ti voglio bene mamma” e nella quale sembra ritratta in dolce attesa. Poi, effettua una telefonata al papà e riferisce verbalmente, appunto, di essere incinta e che ha un nuovo compagno che si chiama Giuseppe. Nella stessa telefonata è un po ‘ adirata perché asserisce di avere problemi con il ritiro della pensione. Il papà Ciro le dice che il disagio è probabilmente dovuto al fatto che la banca dove le vengono accreditati i soldi ha cambiato nome.
Dopo questo periodo e questi scambi di foto e contatti telefonici, dove è stato possibile comunicare con Marzia, ascoltando la sua voce dal vivo, le comunicazioni avvengono solo tramite WhatsApp con il contatto di Barbara e in questi scambi Ciro invia tutta la documentazione delle nuove coordinate bancarie di Marzia per il ritiro della pensione. Da luglio 2021, di Marzia Capezzuti non si hanno più comunicazioni in prima persona. Marzia in questo periodo, si presume sia in casa Vacchiano e con il nuovo compagno “Beppe”.
In casa vivono Barbara, il marito Damiano Vacchiano, i figli Anna, Vito e altri due minori. Secondo le dichiarazioni di Barbara e la sua famiglia, Marzia è come una figlia, anche dopo la morte di Alessandro, fa parte della famiglia, non le è mai mancato nulla. Cibo, vestiti, cure, visite mediche, una stanza e un tetto. A Marzia, dato che non ne possiede uno, prestano anche il telefono per farla comunicare con mamma Laura e papà Ciro. Barbara, prosegue dicendo, che più volte ha dovuto premere per far parlare Marzia con la mamma Laura, ma lei spesso si rifiutava. Marzia ha avuto dei comportamenti non proprio regolari, non è sempre stata a casa Vacchiano, per un periodo ha avuto in affitto anche un appartamento.
Quando è stata in casa Vacchiano, più volte Marzia, ha preso le sue cose e si è allontanata senza avvertire nessuno, per più giorni, addirittura ritornando accompagnata da persone, verosimilmente partner, sempre diversi. Inoltre, a suo dire, in qualche occasione, non avendo sue notizie, Barbara si è recata anche presso la Stazione dei Carabinieri di zona per provare a “denunciarne” l’allontanamento, ma non avendo legami di parentela né avendo procure di nessun tipo, gli Operatori dell’Arma, le hanno risposto di poter fare niente a riguardo.
Il mistero della scomparsa
Le ipotesi di reato si basano su violenze e privazione della libertà con il movente dello sfruttamento della pensione e poi l’omicido e l’occultamento di cadavere. Dopo il cambiamento delle coordinate del conto dove viene accreditata la pensione di Marzia, secondo le informazioni a disposizioni, viene aperto un libretto postale, con annessa carta libretto, che è esclusivamente nominativa, cioè, all’esterno presso qualsiasi ATM postale, una qualsiasi persona che è in possesso della carta libretto e il PIN può ritirare, con un tetto massimo giornaliero, una cifra pari a 600,00 euro. La carta libretto, essendo nominativa, non può essere assolutamente utilizzata all’interno di uno sportello interno all’ufficio postale, se non categoricamente dalla persona alla quale è intestata, in questo caso specifico solo Marzia Capezzuti.
Per quanto riguarda il libretto cartaceo, il regolamento prevede, che su un libretto postale intestato in questo caso sempre a Marzia, può essere fatta una delega, ovvero l’intestatario può aggiungere, attraverso l’iter e la presentazione dei documenti del caso, una persona delegata, che può ritirare presso l’ufficio postale nel quale viene aperto il libretto, l’importo intero dell’accredito della pensione. In altre parole, se Marzia ha aperto un libretto postale con carta libretto annessa, solo nell’ufficio postale nel quale ha aperto il libretto, munita di libretto e di documenti di riconoscimento, può ritirare l’intero importo della sua pensione di 800,00 euro.
Altrimenti, anche se si dovesse recare con lo stesso libretto o la stessa carta in un altro ufficio postale, che non è quello nel quale ha aperto il libretto, i suoi prelievi, sia con libretto cartaceo, sia con carta libretto, avrebbero un tetto massimo di 600,00 euro al giorno.
Questo potrebbe essere un rompicapo inutile, ma potrebbe anche essere la chiave di volta per avere una tracciabilità precisa degli spostamenti dei soldi di Marzia. Secondo gli inquirenti dalla scomparsa di Marzia sono stati effettuati continui prelievi, quindi a questo punto, basta controllare movimenti e riprese di videosorveglianze degli uffici postali di zona, se non è stato già fatto, ovviamente. Per quanto rigurda l’ipotesi di omicidio c’è un testimone che asserisce di aver visto Barbara e suo marito Damiano dare fuoco a qualcosa in un bidone rosso in una terra che ha in gestione Damiano. Messa sotto sequestro dai RIS.
Nelle vicinanze di questa terra vive il padre anziano di Damiano che, però, nega qualsiasi coinvolgimento della famiglia Vacchiano. Per descrivere un particolare, uno dei figli di Barbara è stato per 8 mesi agli arresti domiciliari, si presume nello stesso periodo nel quale Marzia è stata tenuta segregata, ma nello stesso periodo gli Operatori dell’Arma dei Carabinieri hanno quotidianamente fatto visita e controllo al messo agli arresti. Poi arriva la doccia fredda per la famiglia Capezzuti e anche per la famiglia Vacchiano.
Due comunicazioni da parte della Procura di Salerno, trasmesse alla famiglia Capezzuti tramite la Legione Carabinieri “Lombardia” Stazione di Milano e la Polizia Giudiziaria, nelle quali in una si indagano Barbara e il marito Damiano, con i figli Anna e Vito, per maltrattamenti e una seconda, ancora più agghiacciante che ha per ipotesi di reato l’omicidio e l’occultamento di reato di Marzia Capezzuti, fascicolo dove vengono aggiunti anche altri due indagati, entrambi di nome Salvatore.
Le indagini
A seguito di una denuncia anonima sono iniziate le indagini.
La denuncia:
(…) “Marzia si è incupita lentamente. Quando si è trasferita a casa Vacchiano dopo la morte di Alessandro le cose sono cambiate, all’inizio sembrava andare tutto bene, poi hanno iniziato a trattarla come una schiava, a umiliarla in tutti modi, la costringevano a fare di tutto e la tenevano segregata in casa in uno sgabuzzino. Non aveva più cura di sé e si potevano notare i notevoli e repentini cambiamenti nella sua persona sia a livello igienici che estetici. Era una ragazza che curava il suo aspetto, i suoi capelli, il suo abbigliamento, poi ad un certo punto si sono iniziati a vedere i cambiamenti radicali. I capelli tagliati palesemente da mani non esperte, quasi a denigrarla, i vestiti sempre più usurati e trascurati e le sue espressioni sempre più tristi e malinconiche. Hanno iniziato ad avere atteggiamenti vessatori nei suoi confronti, fino ad arrivare alle percorse, la picchiavano continuamente e con ogni tipo di oggetto a portata di mano, zoppicava ed era sempre piena di lividi e dalla paura aveva iniziato a farsi la pipì addosso. La facevano dormire su un materasso a terra, lercio e sporco. Le confiscavano tutta la pensione e lei non era libera di andarsene. Ha anche provato a scappare, ma la ritrovavano e la riportavano a casa per iniziare tutto da capo e peggio.
Poi un giorno non l’ho più vista.”(…).
Barbara e il marito Damiano, con i figli Anna e Vito, sono indagati per maltrattamenti:
(…) “Perché con reiterate percosse, condotte di prevaricazione e continue vessazioni, consistite anche in atti privativi della libertà personale, maltrattavano Marzia, persona in condizioni di minorata difesa, sottoponendola ad uno stile di vita sofferente, vessatorio e mortificante. Per percepire la sua pensione, la privavano della possibilità di uscire, monitorando, mediante delle telecamere installate all’esterno dell’abitazione, l’eventuale presenza di estranei. Nascondendola in uno sgabuzzino la privavano della libertà personale.” (…).
Queste sono le ipotesi di reato degli inquirenti in una prima fase d’indagine.
La Relata di Notifica, pervenuta ai familiari di Marzia Capezzuti da parte della Legione Carabinieri “Lombardia” Stazione di Milano, comunica e richiede consensi, per eseguire delicati e irripetibili accertamenti e ha aperto un fascicolo con ipotesi di reato: Omicidio con occultamento di cadavere. Per il momento questa è l’accusa del sostituto procuratore di Salerno, Lucia Vivaldi, PM titolare delle indagini.
(…) “I Vacchiano avrebbero continuato a prelevare l’intero importo della pensione d’invalidità di Marzia Capezzuti anche a seguito della scomparsa.” (…)
Le indagini sono tutt’ora in corso ed è tutto al vaglio degli inquirenti. Sono stati effettuati sopralluoghi nei terreni interessati dalle indagini e alcuni messi sotto sequestro. È stata fatta una perquisizione in casa Vacchiano e diversi altri accertamenti di tracciabilità contabile. Una cosa è certa, Marzia Capezzuti è scomparsa da circa un anno e di lei non ci sono tracce. Tante domande senza risposte e questo è un vero mistero campano.