Cronaca

Modena, bimbo deve essere operato ma i genitori vogliono “solo sangue di No vax”

Un bimbo di tre anni deve essere operato d’urgenza al cuore che richiede una trasfusione di sangue ma i genitori si oppongono all’intervento se il donatore è vaccinato contro il Covid. Succede a Modena, dove i genitori di un piccolo paziente dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna si oppongono all’operazione salvavita del loro bambino per un’assurda richiesta No vax. A decidere chi avrà ragione sarà un giudice tutelare chiamato in causa dai medici dell’ospedale Bolognese.

Genitori No vax si oppongono all’operazione del piccolo perché vogliono solo donatori No vax

La vicenda va avanti ormai da alcune settimane, con i genitori del piccolo che hanno iniziato la ricerca di volontari non immunizzati su alcune chat di Telegram frequentate da No vax, come fa sapere La Gazzetta di Modena. L’ospedale spiega che le trasfusioni di sangue devono seguire protocolli rigidi e precisi e il caso passa così sul tavolo dei giudici.

Come riporta il quotidiano Repubblica, il Sant’Orsola di Bologna ha chiesto a un giudice tutelare del tribunale di Modena di poter procedere con l’operazione, ritenuta non rinviabile per l’estrema criticità delle condizioni di salute del piccolo. L’ospedale si è rivolto anche alla Procura per minori di Bologna, lo scorso 2 febbraio, per chiedere un intervento che va al di là della trasfusione in sé. Si guarda anche all’eventuale limitazione della responsabilità dei genitori sul piccolo.

“Richiesta priva di fondamento scientifico”

La richiesta dei genitori del piccolo di avere solo sangue da non vaccinati è “assurda, priva di alcun fondamento scientifico”, dice Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue. “La scelta del sangue è legata a precisi criteri di compatibilità e non a capricci. Usare quello di persone non vaccinate non ha alcun fondamento scientifico perché con la trasfusione non si ‘trasmette’ il vaccino“, continua De Angelis, che precisa anche come la ricerca personale di donatori sia “assolutamente sconsigliata per moltissimi motivi”.

In primo luogo, dice il direttore del Centro, perché “la selezione del donatore avviene sotto una pressione psicologica“, e poi perché “il sangue si sceglie per la migliore compatibilità non per amicizia o familiarità”.

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