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La moglie del presunto boss Michele Cicala sul palco del villaggio di Natale: scoppia la polemica a Taranto

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Foto presa da Facebook

La moglie del presunto boss Michele Cicala, Krystel D’Ursi, sul palco del villaggio di Natale: scoppia la polemica a Taranto. Si sostiene che, attraverso truffe legate al gasolio agricolo e operazioni di riciclaggio, Cicala abbia costruito un impero commerciale con la cooperativa “Primus”, che gestiva vari negozi.

Taranto, moglie del boss Cicala sul palco del villaggio di Natale: è polemica

La presenza di Krystel D’Ursi, moglie del presunto boss Michele Cicala, sul palco del villaggio di Natale ha sollevato una polemica. Cicala è accusato dal pm Milto De Nozza della Dda di Lecce di aver guidato un’organizzazione mafiosa. Si sostiene che, attraverso truffe legate al gasolio agricolo e operazioni di riciclaggio, Cicala abbia costruito un impero commerciale con la cooperativa “Primus”, che gestiva vari negozi. In risposta alle critiche, il comune di Taranto ha dichiarato: “Non eravamo a conoscenza della situazione, non abbiamo alcun legame con la sua agenzia.”

La partecipazione all’evento della consorte del presunto boss non è passata inosservata, ma l’amministrazione comunale ha prontamente chiarito di non aver avuto alcun coinvolgimento nella gestione e nell’organizzazione dell’evento. Infatti, a seguito di un regolare affidamento, la società Ki.Fra. si è occupata direttamente dell’evento, contattando in modo autonomo altri operatori per i servizi necessari.

“Il gioco delle responsabilità”

La 38enne, accusata di riciclaggio aggravato nel processo noto come “Petrolmafia”, era stata invitata durante la giornata inaugurale dell’evento “La Magia nel Natale” per distribuire le pettole, deliziose palline fritte di pasta lievitata tipiche della tradizione pugliese. L’iniziativa era stata presentata dal vice sindaco Gianni Azzaro.

Tra i vari enti menzionati nell’organizzazione, figurava anche la “Primus One agency”, un’agenzia riconducibile alla moglie del presunto boss. Il comune, in una nota, ha dichiarato che “l’accaduto ha arrecato evidenti danni all’onorabilità dell’Ente civico e dei suoi amministratori, i quali, scusandosi per l’incidente e ribadendo la correttezza delle proprie azioni, prendono fermamente le distanze da questo episodio controverso, riservandosi di valutare l’adozione di misure adeguate per tutelare la propria immagine”. Tuttavia, il Partito Democratico di Taranto ha commentato che “l’ultima tendenza dell’amministrazione che governa la città è quella di scaricare le responsabilità, come se un assessore e un vicesindaco fossero lì per caso”.

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