Cinque mesi di tempo per salvare un’icona del Made in Italy, il celebre omino coi baffi che rappresenta nel mondo la tradizione del buon caffè: la Moka Express. Inventata nel 1933 da Alfonso Bialetti, questo oggetto, che unisce semplicità e genio, ha saputo fondere funzionalità, estetica e accessibilità, diventando simbolo della cultura italiana.
La Moka Bialetti rischia di sparire: la situazione
Tuttavia, dopo oltre un secolo di storia, Bialetti si trova oggi a fronteggiare una crisi di liquidità che minaccia di cancellare un pezzo di storia industriale del nostro Paese. Nonostante un piano industriale che ha comportato pesanti sacrifici e una ristrutturazione aziendale, la situazione finanziaria della compagnia resta difficile. Fondata nel 1919 e quotata in borsa dal 2007, Bialetti sta cercando di risollevarsi, ma il futuro della società è ancora incerto.
A dare un po’ di respiro all’azienda c’è la proroga dei prestiti obbligazionari, concessa dal CdA e che sposta la scadenza dal 28 novembre 2024 al 30 aprile 2025. Questo tempo aggiuntivo permette di continuare le trattative con potenziali investitori, necessari per rimettere in sesto la società. Nonostante le difficoltà, i risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2024 sono incoraggianti: ricavi pari a 104,7 milioni di euro, con un incremento del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, grazie agli investimenti in marketing, nuovi prodotti e una gestione attenta dei costi”, ha dichiarato il presidente Francesco Ranzoni, ottimista sul futuro dell’azienda.
Negli ultimi anni, Bialetti ha cercato di attrarre un pubblico più giovane, proponendo varianti moderne della Moka Express. Esempi di queste edizioni speciali includono la moka ispirata alla serie Netflix Bridgerton, caratterizzata da un delicato azzurro e decorazioni floreali dorate, e la collezione creata in collaborazione con Dolce&Gabbana, con disegni in bianco e azzurro a tema mediterraneo.