Cronaca Salerno, Salerno

Monitoraggio del cinghiale e della peste suina africana: l’iniziativa nei comuni del Cilento

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L'iniziativa - Foto di InfoCilento

Monitoraggio del cinghiale e della peste suina africana: l’iniziativa nei comuni del Cilento che si è tenuta dal 21 al 23 febbraio 2025. Lo riporta InfoCilento. Durante queste giornate, sono stati impiegati cani addestrati per la localizzazione degli ungulati, permettendo di esaminare ampie aree di territorio e di controllare la presenza di eventuali carcasse sospette.

Monitoraggio della peste suina africana: l’iniziativa nel Cilento

Dal 21 al 23 febbraio, i comuni di Roscigno, Laurino, Sacco, Corleto Monforte e Sant’Angelo a Fasanella, situati nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, hanno ospitato un’importante iniziativa scientifica focalizzata sul monitoraggio del cinghiale e sulla sorveglianza della Peste Suina Africana (PSA). Durante queste giornate, sono stati impiegati cani addestrati per la localizzazione degli ungulati, permettendo di esaminare ampie aree di territorio e di controllare la presenza di eventuali carcasse sospette.

Il progetto

Questa iniziativa è parte di un programma volto a valorizzare e promuovere il territorio attraverso il turismo cinofilo, realizzato dal Team Monte Pruno, un’associazione che sostiene la cultura cinofila legata ai segugi, in collaborazione con la Società Italiana Pro-Segugio. Si tratta di un progetto che mira a generare opportunità occupazionali e ad aumentare il numero di visitatori nella zona, con l’intento di attrarre quei turisti che desiderano viaggiare in compagnia dei loro amici a quattro zampe.

Il progetto è frutto di una sinergia tra diverse istituzioni e professionisti. In primo luogo, l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha fornito supporto per le attività sul campo. La componente cinotecnica è stata gestita dalla Società Italiana Pro Segugio, specializzata dell’ENCI, che ha lavorato per ottimizzare la selezione delle razze canine coinvolte, sotto la supervisione del Presidente della sezione provinciale di Salerno, Francesco Palmieri. Il supporto scientifico è stato garantito dal Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli, rappresentato dal Prof. Domenico Fulgione, mentre il Dipartimento Veterinario della Regione Campania, diretto dal Dott. Domenico Rufrano, ha curato gli aspetti sanitari e veterinari del monitoraggio.

L’obiettivo

L’iniziativa ha ricevuto un prezioso supporto dai Carabinieri del Parco, coordinati dal Colonnello Russo, che hanno assicurato la sicurezza e l’efficacia dell’intervento. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi appassionati provenienti da diverse parti d’Italia, comprese le regioni di Abruzzo, Molise, Calabria, Lazio e, naturalmente, Campania. Un aspetto che ha arricchito l’iniziativa è stata la presenza di esperti, professionisti e amanti del territorio, i quali hanno condiviso le loro esperienze e la loro passione.

L’obiettivo principale dell’evento era di natura scientifica: monitorare la salute della fauna selvatica, con particolare attenzione alla possibile presenza di carcasse di cinghiali, al fine di contrastare la diffusione della Peste Suina Africana. L’evento ha avuto anche un’importante ricaduta economica, generando effetti positivi sulle attività turistiche e commerciali della zona. Ristoranti, bed & breakfast e altre imprese locali hanno registrato un aumento di visitatori e partecipanti, contribuendo così a mettere in risalto le bellezze naturali delle aree interne del Cilento.

Francesco Palmieri, Presidente della sezione provinciale di Salerno dell’ENCI, ha evidenziato come iniziative di questo genere non solo abbiano un valore scientifico e ecologico, ma siano anche cruciali per far conoscere e valorizzare il ricco patrimonio naturale del Cilento, sostenendo l’economia delle aree più isolate del Parco. Queste attività, infatti, riescono a coniugare la passione per la natura con lo sviluppo economico e turistico, creando un circolo virtuoso che avvantaggia sia l’ambiente che la comunità locale. Un’iniziativa che, oltre a proteggere la fauna e a prevenire la diffusione di malattie, ha fornito una significativa visibilità al territorio, sostenendo il suo sviluppo sostenibile e promuovendo le tradizioni locali.

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