Morgan si scaglia contro Tony Effe per la polemica dell’esclusione del rapper dal Concerto di Capodanno di Roma. Il cantautore italiano, con la sua proverbiale schiettezza, non si risparmia e critica duramente l’artista e il clamore mediatico generato dalla vicenda.
Morgan contro il rapper Tony Effe: “Chi se ne frega”
In un’intervista rilasciata ad AdnKronos, Morgan ha espresso il suo dissenso nei confronti della solidarietà mostrata verso il rapper, definendo l’attenzione data all’artista e alla sua esclusione eccessiva e ingiustificata:
Ma chi se ne fot** di Tony Effe? Io non so nemmeno chi sia. Spuntano come i funghi e pretendono tutto. Prima di essere cancellati, bisogna esistere. Si faccia vent’anni di gavetta e concerti senza autotune prima di lamentarsi.
Secondo Morgan, Tony Effe non merita il clamore suscitato dalla sua esclusione e trova assurdo che colleghi e media si siano schierati per difenderlo.
Morgan ha ricordato le molteplici volte in cui è stato “cancellato” senza ricevere alcun sostegno: dall’esclusione da Sanremo all’espulsione dalla Rai o da X Factor, fino alla rescissione del contratto discografico.
Quando hanno distrutto la mia carriera, nessuno ha mosso un dito. Eppure io non faccio numeri come Tony Effe o Elettra Lamborghini. Fabrizio De André con La Canzone di Marinella ha solo sette milioni di visualizzazioni, mentre altri fanno centinaia di milioni.
L’arte sotto accusaMorgan ha anche sottolineato come oggi l’arte venga giudicata più per il clamore mediatico che per il reale valore:
Se i testi sono sopra le righe, è giusto che non acceda al palco. Ma bisogna distinguere tra arte e vita privata. Io sono stato censurato per cose false sulla mia persona, non per la mia arte. È stato ingiusto.
Morgan non ha risparmiato nemmeno Jovanotti, che recentemente ha definito il rapper un “bravo ragazzo” e ha scherzato sul tormentone Sesso e samba:
“Mozart non avrebbe mai accettato qualcosa di simile. E tu Jovanotti, dov’eri quando cancellavano me? Forse non vendo quanto Tony Effe, ma questa non è arte con la A maiuscola.”
La polemica non si placa
La vicenda evidenzia un divario tra le generazioni musicali e l’importanza data oggi ai numeri più che alla qualità artistica. Morgan, ancora una volta, ribadisce il suo ruolo di critico del sistema musicale contemporaneo, senza risparmiare nessuno.