Il sindaco e l’amministrazione: “Profondamente rattristati”. Ma la Cgil: “Servono misure di sicurezza anche passive”
Il cordoglio per il lavoratore di Amsa Maurizio Mazzeo
Aveva 52 anni e stava lavorando la sera della vigilia di Natale presso l’impianto di via Zama, della Amsa, l’azienda dei rifiuti per cui era impiegato. Maurizio Mazzeo è tragicamente deceduto schiacciato tra un camion della raccolta rifiuti e un’auto parcheggiata. La prima ricostruzione da parte della polizia scientifica, giunta sul luogo dell’incidente ieri sera, suggerisce che l’uomo potrebbe essere sceso dal camion che guidava senza aver inserito il freno a mano. Di conseguenza, il mezzo si sarebbe mosso lungo la lieve pendenza della strada, sufficiente a travolgerlo e schiacciarlo contro il veicolo parcheggiato.
“Siamo profondamente rattristati per il tragico incidente che è costato la vita a Maurizio Mazzeo, dipendente di Amsa. Esprimo il mio personale cordoglio e quello della Giunta alla famiglia e ai suoi colleghi di lavoro. Le nostre più sentite condoglianze”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a nome suo e dell’Amministrazione comunale.
Ma dai sindacati, assieme alle condoglianze, arriva un richiamo: “Ieri l’ennesimo morto sul lavoro a Milano e come nelle guerre militari che straziano il mondo anche quella che miete vittime innocenti tra chi lavora non si ferma. Un lavoratore di Amsa è rimasto schiacciato dallo stesso mezzo di servizio che avrebbe dovuto guidare. Alla famiglia il nostro cordoglio e la nostra vicinanza”: così una nota della Camera del Lavoro e della Funzione pubblica Cgil. Che continua: “Quello che rimane è il dubbio, il ragionevole dubbio, se non si possa fare di più per evitare questa strage. Errore umano, guasto meccanico? Rimaniamo in attesa della ricostruzione ma sappiamo che, come tutte le altre, anche questa morte sul lavoro si sarebbe potuta evitare. Investimenti su sicurezze passive, manutenzione dei mezzi, maggiore formazione del personale, soluzioni organizzative che non prevedano si lavori da soli (perché gli occhi degli altri siano anche i nostri) sono solo alcune delle leve su cui lavorare per prevenire. Si, perché la soluzione è proprio la prevenzione”.