Adele Corradi, “la professoressa unica” che sostenne Don Milani, è morta all’età di 99 anni. Ha assistito nel 1963 il sacerdote durante gli anni intensi e significativi della Scuola di Barbiana nel comune di Vicchio del Mugello (Firenze).
Adele Corradi, è morta “la professoressa unica” che sostenne Don Milani
Adele Corradi, l’insegnante che dal 1963 affiancò don Lorenzo Milani nell’insegnamento nel piccolo borgo di Barbiana, nel comune di Vicchio del Mugello (Firenze), è deceduta questa mattina a Firenze, sua città natale, all’età di 99 anni. Corradi partecipò attivamente alla redazione collettiva del famoso volume “Lettera a una professoressa”, pubblicato a nome della Scuola di Barbiana. Sulla sua esperienza e sul suo legame con don Milani, durante i periodi più complessi e affascinanti della Scuola, Corradi, che ha insegnato nelle scuole medie fino all’età di 67 anni, ha scritto il libro “Non so se don Lorenzo” (Feltrinelli, 2012). Era considerata “la professoressa diversa da tutte le altre”, a cui don Milani dedicò una copia della sua lettera più celebre.
L’annuncio della scomparsa
La Fondazione don Lorenzo Milani ha comunicato la scomparsa attraverso un messaggio sul proprio sito web: “Ci uniamo al dolore della vasta famiglia del priore di Barbiana e di tutti coloro che hanno amato Adele, che è stata consigliera e, per noi, anche maestra”. La Fondazione prosegue: “Adele Corradi ha sempre avuto un grande affetto per il suo priore e ha dedicato la sua vita a difenderlo dalle ripetute accuse, promuovendo il suo insegnamento e la sua scuola”.
Il libro
Nel suo libro “Non so se don Lorenzo”, si afferma: “Trovo estremamente offensivo anche solo tentare di difenderlo. Don Milani si difende da solo, grazie a tutto ciò che ha realizzato e a quanto ha scritto. È fondamentale leggerlo nella sua interezza, evitando di estrapolare frasi e interpretarle a caso. Analizzando il suo testamento, si comprende che per don Lorenzo l’amore di Dio si manifesta esclusivamente attraverso l’amore verso le sue creature. A Barbiana si viveva con grande attenzione: don Lorenzo non perdeva mai di vista i suoi ragazzi. E, nonostante la sua forte personalità, non si creava mai una dipendenza psicologica.”
Adele Corradi ha condiviso la sua esperienza: “Ricevetti una supplenza, la mia prima in una scuola statale, a Borgo San Lorenzo. La preside mi parlò di una scuola a Barbiana, dove i ragazzi realizzavano cose straordinarie: studiavano e seguivano un orario continuato”. Questo la spinse a voler visitare quella scuola. Quando arrivò per la prima volta a Barbiana, don Milani iniziò la lezione, come di consueto nel pomeriggio, leggendo il giornale. “Ero curiosa di conoscere questa scuola, poiché mi trovavo a confrontarmi con ragazzi poco motivati e mi chiedevo: come fa quest’uomo a ottenere tali risultati? Ha qualche segreto? Un mese dopo tornai. Arrivai mentre stavano facendo lezione e mi sedetti per ascoltare. Dopo mezz’ora, i ragazzi presero una pausa di dieci minuti.”
Don Milani mi chiese: “C’è un motivo particolare, signora, per cui è tornata oggi?” “Sì,” risposi, “volevo chiedervi come insegnate a scrivere in italiano,” poiché avevo letto in un articolo: “nella nostra scuola si scrive solo quando siamo ispirati. Nessuno insegna.” Così Adele si rivolse a don Milani, il quale le spiegò che proprio quel giorno avrebbero avviato un metodo di scrittura utile: “Stavano iniziando a scrivere una lettera a Mario Lodi. Nella lettera dei ragazzi si racconta cosa rappresenta Barbiana, mentre in quella di don Milani si chiarisce come era stata redatta.” Adele iniziò a frequentare la scuola di Barbiana, ma don Milani desiderava farle comprendere che il metodo non era l’unico aspetto importante.
Cosa racconta
“Una delle lezioni apprese era l’importanza della scrittura collettiva, che valorizzava il pensiero altrui. Così, ho deciso di rimanere a Barbiana.” Infatti, poco dopo, si trasferì in una casa nei pressi della parrocchia. Durante le mattine, insegnava nella scuola media di Borgo San Lorenzo, mentre le sere le dedicava all’insegnamento a Barbiana.
Riguardo a se stessa, Corradi ha dichiarato: “Per tutta la mia carriera ho insegnato lettere nella scuola media e sono andata in pensione a 67 anni. Devo ammettere che ero un’insegnante molto simile a quella descritta nella ‘Lettera a una professoressa’. I rimproveri che gli studenti di Barbiana rivolgono a quell’insegnante li avrei meritati tutti. Per questo motivo, non c’è una sola parola della ‘Lettera’ che non firmerei. L’incontro con la Scuola di Barbiana e con don Milani ha segnato profondamente la mia vita. Mi sono vista in un modo che non avevo mai fatto prima, non solo come insegnante, ma anche come persona.” (di Paolo Martini)