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Punta da un insetto, muore a 45 anni. I parenti: “Perché quattro tamponi per il Covid?”

Morta a 45 anni a causa della puntura di un insetto. La tragedia è avvenuta lo scorso 12 giugno a Palermo dove a perdere la vita è stata  Elisabetta Semprecondio. La donna era stata portata all’ospedale Villa Sofia otto giorni prima per la puntura di un insetto. Ora i parenti, assistiti dall’avvocato Giulio Bonanno, hanno presentato denuncia ai carabinieri e questi ultimi hanno sequestrato la cartella clinica. Nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

Morta per la puntura di un insetto, ira dei parenti

La donna – come racconta Il Mattino – era stata punta da un insetto lo scorso 28 maggio iniziando ad accusare gonfiori, vomito, diarrea ed ecchimosi diffuse sul corpo. Il 4 giugno si recò all’ospedale Villa Sofia e al pronto soccorso le fu assegnato il codice bianco, diventato giallo dopo diverse ore d’attesa. La donna è stata posta in isolamento e il 10 giugno i figli denunciano le presunte lesioni colpose subite dalla madre, con la quale comunicano tramite telefonino, con messaggi di testo e audio.

I tamponi per il coronavirus

La donna racconta ai figli di essere stata sottoposta a quattro tamponi per il Covid, tutti negativi, oltre ad una visita ginecologica. L’avvocato Bonanno ha commentato: “Mi devono spiegare cosa c’entra la puntura d’insetto con quattro tamponi Covid negativi e una visita ginecologica. La donna è stata monitorata per quattro giorni ed sarebbe morta per un’embolia al cervello. Ci sono diverse cose che dovranno essere chiarite”.


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