Eutanasia per JJ4, ecco come sarà uccisa la mamma orsa responsabile della morte di Andrea Papi. Lo ha detto il dirigente del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento, Raffaele De Col. L’orsa al momento si trova all’interno del centro faunistico del Casteller a Trento Sud.
Orsa JJ4, come sarà uccisa
L’osa all’interno del centro faunistico del Casteller a Trento Sud attenderà l’udienza dell’11 maggio. I giudici del tribunale amministrativo regionale di Trento saranno chiamati a pronunciarsi sul decreto che ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dopo l’aggressione mortale ai danni del 26enne Andrea Papi.
“Noi avremmo voluto abbattere l’orso sul posto” ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, durante la conferenza stampa. “Lo strumento che abbiamo individuato assieme ai veterinari a supporto è l’eutanasia, un metodo meno cruento rispetto agli spari” ha spiegato Raffaele De Col, dirigente generale di dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia Autonoma di Trento.
Ma il destino di JJ4 non è ancora segnato. Se il Tar dovesse dare seguito alla sospensiva si potrebbe aprire una diversa soluzione. O la permanenza nelle gabbie del centro faunistico del Casteller, come sta succedendo all’orso Papillon, oppure come auspicato dalle associazioni ambientaliste al suo reinserimento in una diversa oasi “santuario“.
La cattura dell’orsa
L’orsa JJ4 è stata catturata mediante trappola a tubo con all’intero della frutta alle ore 23 nella zona del torrente Meledrio nei pressi di Monclassico in Val di Sole, non troppo lontano dalla zona del monte Peller in cui è stato aggredito e ucciso lo scorso mercoledì 5 aprile 2023 il 26enne Andrea Papi. Una zona notoriamente ad alta vocazione turistica lungo il fiume Noce.
L’orsa era accompagnata dai suoi tre cuccioli. I piccoli di 35-40 chilogrammi di peso in fase di svezzamento hanno due anni di vita e si sono allontanati autonomamente dall’area dopo la cattura della madre. Negli scorsi giorni l’animale adulto aveva dato evidenti segnali di aggressività, distruggendo le foto trappole distribuite sul territorio dai forestali per monitorare i suoi spostamenti.