Le indagini sulla tragica morte di Silvia Nowak, una donna tedesca di 53 anni trovata senza vita, parzialmente nuda e semi carbonizzata in un canale vicino alla sua abitazione a Ogliastro Marina, continuano senza sosta. Il corpo è stato rinvenuto martedì mattina a poca distanza dalla casa in cui viveva, nel comune di Castellabate.
Nonostante il compagno della vittima sia stato ascoltato dagli investigatori e rilasciato nella serata di venerdì, le autorità non escludono alcuna ipotesi, privilegiando la pista del femminicidio. Un fascicolo è stato aperto a carico di ignoti, con una caccia al responsabile ancora in corso. È stata esclusa l’ipotesi che l’omicidio possa essere collegato alla precedente vita privata della donna come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Morte di Silvia Nowak: i rilievi sul luogo del delitto
I militari della Sezione investigativa scientifica (Sis) sono intervenuti nella mattinata di ieri nella villetta della coppia, sottoponendola a sequestro probatorio insieme ad altri beni, tra cui l’automobile, un caravan, una roulotte e l’area verde adiacente alla proprietà. Le operazioni di sopralluogo e raccolta di prove sono durate diverse ore. Tuttavia, sarà necessario attendere i risultati dell’autopsia, che sarà eseguita lunedì dal medico legale Adamo Maiese presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, per chiarire le cause esatte del decesso.
Nel pomeriggio di ieri, il compagno della vittima, accompagnato dal suo avvocato Felice Carbone, si è recato nella sala mortuaria dell’ospedale per il riconoscimento del cadavere. Tuttavia, lo stato di carbonizzazione del corpo ha reso difficile un’identificazione certa, che sarà confermata con l’esame del DNA. Prima dell’autopsia, è previsto un ulteriore esame visivo sulla parte anteriore del corpo, dove Silvia portava un piercing, che potrebbe fornire un indizio utile.
La pista dell’omicidio
Secondo gli inquirenti, l’assassino avrebbe cercato di bruciare il corpo dopo aver ucciso la donna altrove e averla poi trascinata nel canale, situato a soli 150 metri dalla sua abitazione. Questa ipotesi è rafforzata dal fatto che l’area in cui è stato ritrovato il cadavere era già stata perlustrata da forze dell’ordine e volontari, con l’ausilio di droni e unità cinofile. Sul corpo della vittima sono state inoltre riscontrate diverse ferite da arma da taglio all’addome e alla gola, probabilmente causate da un coltello, anche se l’arma del delitto non è stata ancora ritrovata.
Una ripresa delle telecamere di sorveglianza di un vicino, che mostra il compagno della vittima mentre dorme all’esterno della casa mentre la donna si allontana, sembra al momento scagionarlo da un suo possibile coinvolgimento. Tuttavia, gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri di Agropoli e della stazione di Santa Maria di Castellabate continuano a vagliare ogni dettaglio, esaminando la vita privata della vittima per cercare indizi che possano far luce su questa misteriosa vicenda.
Il ritrovamento
Luigi De Marco, vice comandante della polizia locale di Castellabate, ha raccontato il terribile momento in cui è stato rinvenuto il corpo di Silvia Nowak: “È stata una scena agghiacciante, che nessuno dovrebbe mai vedere. Durante le ricerche, ho notato delle bruciature sull’erba e poi, davanti a me, ho visto il corpo rannicchiato. È un’immagine che non dimenticherò mai”.