Cronaca

Morte di Eleonora Giorgi, le battute cult e il legame con “Borotalco”: le olive greche, Lucio stai e il cargo con bandiera liberiana

Morte di Eleonora Giorgi, le battute cult e il legame con "Borotalco"
Borotalco di Carlo Verdone

Eleonora Giorgi è morta nella giornata odierna lunedì 3 marzo in seguito ad una lunga malattia: il suo legame con “Borotalco” e le battute che sono diventate un cult del cinema italiano. Le olive greche, Lucio stai e il cargo con bandiera liberiana.

Morte di Eleonora Giorgi, le battute cult e il legame con “Borotalco”

Con la sua recente scomparsa, avvenuta dopo una lunga malattia, il suo nome è inevitabilmente legato al film cult del 1982, diretto da Carlo Verdone, con cui ha collaborato anche in “Compagni di scuola”. Un’opera che continua a essere citata grazie alle sue battute memorabili. «Ma Burt è troppo buro! Forse meglio Redford. Me sembra un po’ più tenero, più dolce. Ma che non lo sai che John Wayne era fro…». Lucio stai, stai, dice Verdone, riferendosi a Lucio Dalla, che però non conosceva.

La trama

Nadia (Eleonora Giorgi) e Sergio (Carlo Verdone) sono due giovani venditori di enciclopedie che lavorano porta a porta. Sergio, timido e goffo, vive in un convitto insieme all’amico Marcello, conducendo una vita difficile e senza successi, mentre è costantemente sotto pressione dalla fidanzata Rossella e dal suo burbero suocero Augusto.

Nadia, affascinante e vivace, è fidanzata con Cristiano e condivide un appartamento con l’amica Valeria. È una grande fan di Lucio Dalla. Tra i due si sviluppano malintesi e battute, culminando in un finale amaro, tipico dello stile di Verdone. Ci sono anche momenti comici, come quando Brega si presenta a casa di Manuel Fantoni, con frasi colorite e situazioni esilaranti, fino a giungere ai due matrimoni.

Brega e la figlia a via Veneto

Augusto (Mario Brega) porta la figlia a via Veneto per comprare delle scarpe. Racconta con enfasi: “Le ho dato un pugno in faccia e lei è caduta a terra come Gesù Cristo. Le ho rotto il setto nasale, ho frantumato le mucose, e le dicevo ‘alzati, alzati, cornuta, alzati!’… Era piena di sangue a terra, a ettolitri…”

Non si è alzato. L’ho guardato, mi sono girato e ho sistemato la giacca. “Papà, che è successo?” mi ha chiesto mia figlia. “Niente, due persone di passaggio, andiamo a comprare le scarpe”, le ho risposto.

Le olive greche

Sergio Benvenuti (Carlo Verdone) – Augusto (Mario Brega) Augusto nel negozio di alimentari: “Ehi, senti questo prosciutto, com’è dolce.” Sergio: “Eh, ho mangiato…” Augusto: “Senti, ti ho detto, è dolce!!! E queste olive? Ehi, prova queste olive, sono greche, capisci? Greche!” (infilandogliene una in bocca) “Dai, su, sono greche! Sono buone? Dì la verità!” Sergio: “Sono greche.”

Manuel Fantoni e gli uomini

Manuel Fantoni, alias Cesare Cuticchia (Angelo Infanti) e Nadia Vandelli (Eleonora Giorgi) Nadia: “E con gli uomini?” Sergio: “Cosa intendi con ‘con gli uomini’?”

Nadia: “Ma mi hai detto tu che hai avuto anche…”
Sergio: “Ah, sì, sì, certo… ma era tanto tempo fa, ero molto giovane e inesperto. Un marinaio genovese, bisessuale, si approfittò di me: fu un’esperienza amara e dura… Tu puoi immaginare cosa ho provato: solo schifo e dolore…”.

Il cargo con bandiera liberiana

Sergio Benvenuti (Carlo Verdone): “Un giorno, senza avvisare nessuno, partii per Genova e mi imbarcai su un cargo con bandiera liberiana. Feci due giri del mondo e non riuscii mai a capire cosa trasportasse quella nave, ma forse un giorno lo capii: droga!”.

Parigi, né memorabile né deludente

Nadia: “Sei mai stato al Louvre?”
Sergio: “Sì, certo, e anche quello mi ha fatto arrabbiare!”
Nadia: “E si mangia bene lì?”
Sergio: “Niente di speciale… né memorabile né deludente… così così”.

Eleonora Giorgi