Morte Greta Nedrotti e Umberto Garzarella: si è tenuta oggi presso il Tribunale di Brescia l’arringa finale dell’accusa nel processo che vede imputati Christian Teismann e Patrick Kassen per la morte dei due giovani avvenuta lo scorso 19 giugno sul Lago di Garda.
Il pubblico ministero ha chiesto una condanna di 6 anni e 6 mesi per Kassen e 4 anni e 2 mesi per Teismann: Kassen, il turista alla guida del motoscafo quello scorso 19 giugno, durante il corso delle indagini e del processo si trovava ai domiciliari, mentre l’amico Teismann, con lui a bordo, è sempre stato a piede libero.
Morte di Umberto e Greta: il processo a Brescia
Le porte del Tribunale di Brescia si erano aperte la prima volta il 10 novembre quando era stato raggiunto un accordo di risarcimento alle due famiglie: per i famigliari di Greta si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro mentre per quelli di Umberto a un milione e 300mila euro. Per tutto il processo la famiglia di Umberto è stata parte offesa mentre la famiglia della ragazza ha deciso di ritirare la sua costituzione a parte civile una volta ottenuto il risarcimento.
Si è ritirata da parte offesa anche il Comune di Salò dopo aver raggiunto un accordo con l’assicurazione del motoscafo con a bordo i due turisti: la società tedesca ha promesso al Comune un impianto radar per monitorare il traffico nautico proprio al Comune sul Lago di Garda. Durante le udienza si sono succeduti testimoni dell’accusa e della difesa. La parola è stata data anche ai tecnici. Ora a breve si arriverà alla sentenza: da calendario è prevista per lunedì 21 marzo. Bisognerà capire se ad accusa e difesa non servirà più tempo per la loro esposizione finale.
La versione degli imputati
Nelle ultime udienze il giudice ha sentito la testimonianza dei due imputati: davanti al giudice Mauro Ernesto Macca si sono difesi dall’accusa di omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso. Questi hanno ricostruito l’incidente e hanno ripetuto più volte di non essersi resi conto di aver colpito la barca. I due hanno raccontato di aver cenato al ristorante “Il Sogno di San Felice” e di essersi messi in viaggio verso le 22.52.
Teismann avrebbe detto all’amico di sentirsi stanco, per questo alla guida c’era Kassen che ha precisato: “Avevo lasciato accese sia le luci di murata che di posizione pensando di essere visto meglio dalle altre imbarcazioni“. Poi lo scontro con la barca di Umberto e Greta. Kassen ha raccontato di aver sentito un rumore, ma di non aver notato nulla: “Ho pensavo di aver colpito un tronco di legno o un ramo“. I due hanno detto di essersi fermati a controllare: “Ho tolto il gas per controllare cosa fosse successo. Ci siamo voltati e non abbiamo visto nulla“.