Cronaca

In Italia si continua a morire sul lavoro: dall’inizio dell’anno 2024 sono già 620 le vittime, 74 per stress e fatica

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Morte sul lavoro: da inizio anno 2024, in Italia, sono 620 le vittime di cui 74 per stress e fatica. Sono questi i dati dell’Osservatorio Nazionale di Bologna. Gli stranieri sotto i 60 anni morti sui luoghi di lavoro sono il 35%.

Morte sul lavoro, da inizio 2024 sono 620 le vittime in Italia

In Italia si continua a morire sul luogo di lavoro: sono 620 le vittime da inizio anno, che salgono a 853 se si aggiungono i decessi in itinere e sulle strade di categorie non assicurate Inail. Sono questi i dati che emergono dal report dell’Osservatorio Nazionale di Bologna.

Le Regioni dove si muore di più sono: Lombardia, Campania, Emilia Romagna e Sicilia. Il 32% delle vittime sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni morti sui luoghi di lavoro sono il 35%. Sono stati 94 gli schiacciati dal trattore e da altri mezzi agricoli, nel 2023 erano stati 167. Tra le vittime 85 erano autotrasportatori, 74 i morti di fatica o stress tra operai, braccianti, autotrasportatori, medici e infermieri e 17 i boscaioli.

Infortuni domestici

Le vittime per infortuni domestici sono stati 62. Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente molto più degli uomini.

Il mese di luglio, sottolinea l’Osservatorio, “si conclude con la morte di un muratore di 72 anni che probabilmente lavorava in nero, così come la stragrande maggioranza degli ultrasessantenni che sono sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) 209 su un totale di 620 e rappresentano da soli il 34% dei morti sui luoghi di lavoro”.

Per l’Osservatorio, “costringere a lavorare i vecchi anche nello svolgere lavori pericolosi è vergognoso; un conto è lavorare con un computer, un altro su una macchinario pericoloso, guidando un trattore (già 94 a subire nel 2024 questa morte atroce) nell’indifferenza di chi è pagato per occuparsene, già 85 gli autotrasportatori morti guidando un tir o un furgone”.

“Sono stati 95 i morti sui luoghi di lavoro nel mese di luglio che diventano oltre 120 con i morti in itinere, muoiono numerosissimi sulle strade per e dal lavoro tantissimi motociclisti, molti di questi in giovane età, contrariamente a quel che si pensi, se guardiamo l’incidenza, non sugli occupati, ma in età lavorativa si evidenzia che la civilissima Regione Trentino alto Adige ha l’incidenza maggiore, tanti in questa regione muoiono su un trattore, sotto i 60 anni gli stranieri stanno diventando la maggioranza dei morti sul lavoro, romeni, marocchini, tunisini e albanesi quelli che muoiono di più ma ormai ci sono tutti i continenti in questa conta orribile”.

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