Cronaca

Lutto nel mondo della televisione, è morto Angelo Guglielmi: storico direttore di Rai 3

Lutto nel mondo della televisione italiana: è morto all’età di 93 anni Angelo Guglielmi, lo storico direttore di Rai 3. Entrò in Rai grazie a un concorso. Ha lanciato programmi che hanno fatto la storia della rete e della tv pubblica, oltre che personaggi come Corrado Augias, Michele Santoro, Serena Dandini e Fabio Fazio. Oltre che dirigente, fu critico letterario, saggista e giornalista.

Morto Angelo Guglielmi: storico direttore di Rai 3

Originario di Arona, in provincia di Novara, dove è nato il 2 aprile del 1929, nella sua lunga e attivissima vita se ne nascondono almeno quattro: quella del critico letterario, del direttore della terza rete televisiva, del presidente dell’Istituto Luce e infine dell’assessore alla Cultura per il Comune di Bologna, oltre che di affermato editorialista e prolifico scrittore. Entrato in Rai nel 1955, diresse Rai3 dal 1987 al 1994, dando vita a una rete audace e innovativa e creando quella che è stata battezzata la tv della realtà.

Chi era Angelo Guglielmi, la carriera e vita privata

Dopo aver ottenuto nel 1951 la laurea in lettere all’Università di Bologna insegnò per qualche anno nelle scuole medie di Cento e Ferrara.

Nel 1954 superò il concorso per entrare alla Rai; dal 1976 al 1987 fu capostruttura di Rai 1. Tra i programmi da lui ideati si ricorda Bontà loro, storica trasmissione condotta da Maurizio Costanzo. Prima di divenire direttore di Rai 3, fu a capo del Centro di produzione Rai di via Teulada in Roma.

Scrisse per Paese Sera e per il Corriere della Sera, nonché su numerose riviste, e fondò il collettivo letterario neo-avanguardista Gruppo 63 con Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti. Numerose le pubblicazioni, alcune delle quali scritte a quattro mani con Stefano Balassone, suo vice alla guida di Rai 3.

Negli anni sessanta fu ideatore di una trilogia televisiva dedicata alle Vite di personaggi celebri:

  • Vita di Michelangelo (1964)
  • Vita di Dante (1965)
  • Vita di Cavour (1967)

Dal 1987 al 1994 ricoprì la carica di secondo direttore di Rai 3, passata dal controllo della DC a quello del PCI: rilevata da Giuseppe Rossini una rete dai bassi ascolti (era superata nell’audience anche dalle TV locali), priva di una chiara linea editoriale, fu trasformata in pochi mesi in un canale dinamico ed innovativo, grazie all’introduzione del concetto di TV-verità. Sotto la sua direzione nacquero programmi cult, alcuni dei quali tuttora in onda, come Telefono gialloSamarcandaLinea roventeUn giorno in preturaLa TV delle ragazzeBlobChi l’ha visto?Mi manda Lubrano (poi divenuto Mi manda Raitre), Io confessoMagazine 3AvanziUltimo minutoQuelli che il calcio (passato nel 1998 su Rai 2), Da Storia Nasce StoriaTunnel e Storie maledette, e vennero lanciati personaggi come Corrado Augias, Michele Santoro, Donatella Raffai, Roberta Petrelluzzi, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara, Daniele Luttazzi, Simonetta Martone, Maurizio Mannoni e Franca Leosini; lo share medio della rete passò in pochi anni da meno dell’1% ad oltre il 10%. Di Guglielmi fu l’idea di mettere in bianco e nero e fra virgolette rosse le annunciatrici dei programmi.

Svolse parallelamente l’attività di critico letterario (soprattutto su l’Espresso) e diventò uno dei più temuti critici della nuova narrativa italiana.

Dal 1995 al 2001 fu presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce. Dal 2004 al 2009 venne chiamato da Sergio Cofferati nella giunta comunale di Bologna in qualità di assessore alla cultura. Curò un blog sul sito internet de Il Fatto Quotidiano. Era fratello di Giuseppe e Guido Guglielmi.