È morto a Torino all’età di 53 anni Davide Vannoni al termine di un lungo ricovero, cominciato lo scorso mese di ottobre, dovuto a una malattia incurabile. Il suo nome è legato al cosiddetto metodo Stamina, privo di validità scientifica e principalmente rivolto alle malattie neurodegenerative, che si baserebbe sulla conversione di cellule staminali mesenchimali in neuroni. Nel 2007, infatti, Vannoni aveva sperimentato personalmente una terapia in Ucraina e ritenendo di aver avuto degli inattesi benefici aveva deciso di importare questa cura alternativa in Italia.
Morto Davide Vannoni
Il metodo messo a punto da Vannoni non è pubblico e la richiesta di brevetto presentata negli Stati Uniti è stata respinta. Tuttavia, ha fondato la Stamina Foundation, che è riuscita a ottenere il parere favorevole di Aifa e Regione Lombardia come cura compassionevole e gratuita da somministrare presso una struttura pubblica, gli Ospedali Civili di Brescia.
Ne è seguita una lunga battaglia giudiziaria, con il caso Stamina che si è trascinato ancora a lungo. Vannoni è stato coinvolto in due diversi procedimenti: da un lato fu accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, somministrazione di farmaci dannosi ed esercizio abusivo della professione medica, insieme ad altri imputati ritenuti colpevoli e condannati, il 18 marzo 2015, a un anno e dieci mesi. L’altro procedimento in cui Vannoni era imputato, per tentata truffa ai danni della Regione Piemonte a causa di una richiesta di finanziamenti per le sue attività illecite, si è invece concluso con la scadenza dei termini per la prescrizione. La sentenza ha imposto anche il divieto di continuare a praticare il metodo. Il 26 aprile 2017 Vannoni è stato arrestato dai carabinieri del Nas di Torino con l’accusa di aver continuato a utilizzare la pratica all’estero, in particolare in Georgia, e venne indagato nell’ambito di una nuova inchiesta per associazione per delinquere.