Cronaca

È morto Genadij Krajevskij, boxe in lutto: il “bombardiere del Baltico” aveva perso 75 incontri su 76

È morto Genadij Krajevskij, il "bombardiere del Baltico":boxe in lutto
È morto Genadij Krajevskij, il "bombardiere del Baltico":boxe in lutto
È morto Genadij Krajevskij, il "bombardiere del Baltico":boxe in lutto

L’improvvisa scomparsa di Genadij Krajevskij, pugile lituano di 37 anni, ha sconvolto il mondo della boxe. Si era ritirato dalle scene appena 4 mesi prima dopo aver perso ben 75 match su 76. Si indaga sulle cause della morte ma c’è chi sospetta il gesto estremo: “Un altro lottatore si è tolto la vita perché abbandonato da tutti”.

È morto Genadij Krajevskij, il “bombardiere del Baltico”: boxe in lutto

Notizia scioccante nel panorama della boxe per la prematura scomparsa di Genadij Krajevskij, all’età di 37 anni. Conosciuto nel mondo del pugilato come il “Bombardiere del Baltico”, la sua notorietà era principalmente legata al suo incredibile numero di sconfitte: ben 75 su 76 incontri disputati. Le ragioni del decesso del pugile lituano rimangono sconosciute, sebbene alcuni ex colleghi suggeriscano che possa essersi trattato di un gesto estremo, dovuto alla sensazione di essere stato abbandonato dal suo ambiente dopo il ritiro.

Krajevskij era molto amato sia dal pubblico che dai suoi avversari, nonostante un palmarès da dimenticare caratterizzato da una serie interminabile di perdite. La notizia della sua morte è stata diffusa nel weekend da vari siti specializzati, che hanno sottolineato come le cause del decesso siano attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità. Numerosi messaggi di cordoglio sono giunti via web dal mondo della boxe, dove Krajevskij aveva iniziato la sua carriera nel 2018 e si era ritirato solo quattro mesi fa.

Il combattimento di maggior prestigio della sua carriera è avvenuto contro Tommy Fury, fratellastro dell’ex campione dei pesi massimi Tyson Fury, noto anche per la sua partecipazione a reality show nel Regno Unito. Krajevskij ha subito una sconfitta per KO tecnico al secondo round nel novembre 2020. L’ultimo incontro del pugile lituano, invece, risale ad agosto, terminato con una sconfitta contro il giovane talento Levi Vaughan. Questo ha portato a un ritiro forzato e controverso, con la British Boxing Board of Control che ha deciso di revocare la sua licenza di pugile.

L’ombra del suicidio dietro la morte di Krajevskij

Da quel momento, di Krajevskij  si sono perse quasi del tutto le tracce e ora si pensa anche ad un atto estremo del 37enne lituano. Ad avvallare la terribile tesi è stato l’ex pugile Nick Blackwell che, in un post dedicato proprio alla scomparsa di Krajevskij  ha sottolineato la mancanza di supporto nei confronti di molti pugili che soffrono di danni cerebrali, lasciati del tutto soli: “Un altro boxeur se n’è andato perché si è tolto la vita. Deve essersi sentito così solo e ha lottato con la sua salute mentale quando non poteva più boxare” ha scritto Blackwell. “Ci deve essere più supporto là fuori per i pugili costretti a ritirarsi per lesioni cerebrali!!”

 

 

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